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Il Palermo in serie A e quella vittoria del 1969: soddisfazioni da tifoseria rosanero

Era il 14 dicembre del '69. Quarantamila persone e lo sventolio di migliaia di bandiere. Il Renzo Barbera allora si chiamava “Stadio La Favorita”. Lo zio Corrado si trovava in Curva Sud

Antonino Prestigiacomo
Appassionato di storia, arte e folklore di Palermo
  • 30 marzo 2022

Tifosi allo stadio La Favorita per la storica partita Palermo- Cagliari (foto archivio di A. Prestigiacomo)

Palermo calcio 1969-1970. Serie A. Palermo è nella massima serie del campionato di calcio italiano. È il 14 dicembre 1969 e la neopromossa squadra del Palermo incontra la futura vincitrice del campionato: la squadra del Cagliari.

«Zio, cosa ti ricordi di quella giornata?» «Mi ricordo che avevo 12 anni, ero insieme a mio padre e un suo amico che aveva un figlio della mia età. C'era una marea di persone quel giorno, il frastuono di quarantamila persone e lo sventolio di migliaia di bandiere. Il Renzo Barbera allora si chiamava “Stadio La Favorita”.

Prima di entrare allo stadio, come oggi, c'erano i venditori ambulanti di pane e panelle, “cazzilli”, pane con la milza e frittola, quello che oggi chiamate street food. L'euforia della gente prima dell'inizio di questa partita era pari a quella che si ha appena dopo la vittoria di un campionato, e pensare che il Palermo era l'ultimo in classifica, ma i tifosi palermitani sono sempre stati euforici prima del calcio di inizio.
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Mi trovavo in Curva Sud, ho visto il gol dell' 1 a 0 di Gaetano Troja sul finire del primo tempo: dopo un bel dribbling, Pellizzaro mette al centro una palla corta e alquanto bassa, sulla quale si avventa il centravanti Gaetano Troja che con un prodigioso avvitamento e tuffo a pesciolino, batte l'incolpevole Albertosi. Il boato successivo di quarantamila persone scattate in piedi fu qualcosa di mai visto prima nella nostra città. La partità la vincemmo con il minimo gol di scarto. Non lo dimenticherò mai. Quando tornai a casa non persi tempo per vedere le immagini trasmesse da Novantesimo minuto con la cronaca del palermitano Luigi Tripisciano».

Chiesi ancora: «Senti zio, il Palermo era l'ultimo in classifica, nonostante la vittoria con il Cagliari, e a fine campionato verrà retrocesso in serie B. Perché tutto questo entusiasmo per quella vittoria?» Mi rispose con le lacrime agli occhi «Questa partita, i veri tifosi del Palermo se la ricordarono per sempre per due motivi, il primo era che il Cagliari in tutto il campionato ha subito solo due sconfitte delle quali una contro il Palermo e l'altra contro l'Internazionale, l'Inter di oggi; il secondo motivo è che per una squadra come il Palermo, oserei dire per l'intera città di Palermo, per un senso di appartenenza al di là dello sport, quella vittoria riempiva di orgoglio ogni singolo cittadino; i tifosi delle grandi squadre questo tipo di soddisfazioni non le capiranno mai».

«Il fatto che la maggior parte delle squadre di calcio abbiano i nomi delle rispettive città in cui sono nate, che cosa significa?» «Significa che quando due squadre avversarie si incontrano e portano sulla maglia gli stemmi delle loro città, è come se si scontrassero sportivamente due città vere e proprie» «Quindi, se io da palermitano tifassi Torino, sarebbe illogico?» «Beh, certo!» «E dimmi un'ultima cosa zio, come mai tu ti ricordi bene la vittoria del Palermo di più di cinquant'anni fa, ma dopo quel giorno hai tifato pure l'Inter per tutto questo tempo, e ti piace quando perdono Milan e Juve?».

Si defilò e mi rispose sornione «Basta, mi siddiò, il resto te lo dico la prossima volta».
«Va bene, zio, grazie lo stesso».

A mio zio Corrado
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