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Il mondo del vino in centro città: a Palermo un vigneto racchiude le varietà siciliane

La "Vigna del Gallo" dell’Orto Bortanico di Palermo preserva le specie siciliane ed è anche entrata a far parte del prestigioso circuito della Urban Vineyards Association

  • 17 febbraio 2020

L'ingresso dell'Orto Botanico (foto pagina Facebook Orto Botanico)

Le piante monumentali e le specie tropicali e subtropicali disegnano il paesaggio dell’Orto Botanico di Palermo dal 1779, anno in cui nasce per impulso dell’Accademia dei Regi Studi per fini medici e scientifici.

Il giardino a ridosso del quartiere Kalsa non ha mai smesso di ammaliare i viaggiatori di ogni epoca, compreso Goethe che nel suo “Viaggio in Italia” lo definì “fatato”, una percezione condivisa tutt’oggi dai visitatori che spesso lo descrivono come un luogo incantato.

Ad ampliare la collezione storica della flora e delle circa 12.000 specie presenti, l’anno scorso si è avviata la nascita di una vigna rappresentativa del Vigneto Sicilia, una sorta di “anagrafe” vivente che raccoglie in circa 200 metri quadri le varietà autoctone provenienti da tutta la regione.

«È una vigna giovane ma carica di significato innanzi tutto perché abbiamo riportato delle viti nella terra che fu dell’antica Vigna del Gallo dei Duchi di Archirafi – spiega Rosario Schicchi, direttore dell’Orto Botanico di Palermo – creando un microcosmo di biodiversità che permetterà di avere memoria delle varietà piantate in Sicilia».
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Un ricostituito patrimonio, un tesoro che racchiude la ricchezza ampelografica delle 195 piante facenti parte della collezione.

«Il progetto è nato lo scorso anno, già ad Agosto abbiamo innestato a gemma dormiente con successo, solo qualche pianta andrà rinnestata a gemma vegetante e lo faremo a breve – commenta così il direttore Schicchi l’ottimo stato di salute del vigneto - nel frattempo siamo in una fase di osservazione e attesa del ricaccio vegetativo».

Il vigneto ha l’obiettivo di dare spazio non solo alle varietà più in voga e oggi facilmente reperibili ma soprattutto è un’opera di ricostruzione identitaria culturale e colturale, che parte dal progenitore: la vitis vinifera subspecie sylvestris, sottospecie spontanea originaria dalla quale attraverso adattamenti e selezioni è partita la straordinaria complessità che conosciamo oggi.

L’obiettivo è far (ri)vivere e custodire antiche specie endemiche che per difficoltà agronomiche o semplicemente per disinteresse commerciale sono state dimenticate dai produttori locali e cadute in disuso, insieme alle cultivar sarà possibile osservare due sistemi di allevamento tradizionali: l’alberello alcamese e marsalese; una complessa attività di valorizzazione che rientra fra le operazioni sostenute anche dal Consorzio di tutela vini Doc Sicilia per il presidio e la diffusione della biodiversità dell'isola.

Da qualche mese la Vigna del Gallo dell’Orto Bortanico di Palermo è entrata a far parte del prestigioso circuito della Urban Vineyards Association, una rete internazionale a supporto di progetti di recupero storico e azioni di promozione, che la vede inserita accanto a luoghi di inestimabile valore culturale come la Vigna di Leonardo (Milano) e il Vigneto della Regina (Torino).

La connessione tra l’ambiente urbano e l’Orto Botanico ne fa un esempio di museo all’aperto cittadino fra i più significativi del bacino del Mediterraneo, la Vigna del Gallo aspira così a diventare una “banca” della biodiversità che sarà utile in futuro anche per sperimentare microvinificazioni a scopo scientifico che potranno riscrivere i gusti e le tendenze dell’enologia siciliana.
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