LIFESTYLE
Il cagnolino morto a Mondello: le cure sono state inutili, è stato un dolore per tutti
La vicenda di un cagnolino morto ha sconvolto i social: alcuni animalisti si scagliano contro la direzione dell'Hotel Palace che però controbatte "ce ne siamo presi cura"
«La ferocia con la quale la gente si rivolge a noi ci lascia ancora più addolorati - dicono dalla direzione dell'albergo - tutti quel pomeriggio eravamo in pena per il povero cagnolino e ci siamo molto dispiaciuti nell'apprendere che poi in clinica abbia perso la vita. Riceviamo mail di minacce di morte e terribili insulti tramite i social - continuano - parole d'odio che ormai si scrivono senza troppo remore da dietro una tastiera e questa volta nell'occhio del ciclone ci siamo finiti noi».
Ma cosa è accaduto? Il cane è morto nella notte di lunedì 8 luglio dopo che si era introdotto nel giardino dell'hotel.
«C'era molto caldo - dicono dalla direzione - abbiamo dato subito dell'acqua al povero animale che comunque continuava a non star bene. Così abbiamo telefonato ai veterniari dell'Oipa che ci hanno detto di chiamare i vigili urbani, i quali ci hanno detto che per prenderlo e capire come aiutarlo avrebbero dovuto trovarlo fuori dallo spazio dell'hotel, in quanto proprietà privata fuori dalla loro giurisdizione».
In clinica naturalmente è stato tentato di tutto ma a quanto pare un’infezione alle vie urinarie e un’altra infezione intestinale hanno avuto la meglio sul povero animale.
Ma ormai era troppo tardi anche per la rapida era dei social: è bastato un post per scatenare l’ira degli utenti contro il Mondello Palace Hotel e la pagina Facebook (ed in misura minore quella su Tripadvisor) sono state invase da recensioni negative e commenti sulla "mancanza di sensibilità e rispetto verso un piccolo cagnolino", con centinaia di commenti indignati dove si accusa di aver "lasciato morire un cane di sete e di fame".
A fronte di tanta rabbia immotivata la direzione dell'Hotel (peraltro pet friendly) si dice pronta a pagare l'autopsia della povera bestiola perché si accertino le cause della morte.
Del resto il racconto fatto dagli animalisti vuole che il cane sia "morto di fame e sete" ma - e questo non necessita autopsia - è stata riscontrata appunto una grave infezione all’intestino.
In conclusione, scrive una nota Veronica Anastasio, delegata di Oipa Palermo: «Ricordiamo che gli interlocutori responsabili non sono le associazioni ma sindaco, forze dell'ordine ed istituzioni. Se le cose non vanno bene non sfogatevi sempre con chi si smazza ogni giorno contro tutto e tutti, concentrate le energie che utilizzate per additare e straparlare per prendervela con la giusta causa di tutto, sicuramente non associazioni e volontari».
«Al direttore della struttura - scrive ancora Anastasio -che state tentando di distruggere mediaticamente da due giorni, chiedo solo di identificare i veri responsabili della triste vicenda e, per una prossima occasione, di dare un posto sicuro ad un animale, almeno in attesa dei soccorsi e se dovesse vedere che sta male e dare lui stesso soccorso in qualsiasi modo. Il Comune deve intervenire, la municipale idem».
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