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I borghi (montani) più belli in provincia di Palermo: tour fra storia e paesaggi pazzeschi

L'inverno è la stagione ideale per visitare i tanti borghi caratteristici della Sicilia. Nell'articolo vi suggeriamo i 10 più belli da vedere a pochi chilometri da Palermo

Balarm
La redazione
  • 21 gennaio 2023

Castelli, fortezze, chiese medievali, deliziosi vicoli che raccontano di una Sicilia ancorata al suo passato. L'inverno è la stagione ideale per organizzare una gita fuori porta in uno dei tanti borghi caratteristici della nostra Isola. Un modo per trascorrere una giornata rilassante fra arte, cultura, cibo tradizionale e paesaggi magnifici, lontani dal caos cittadino.

In questo articolo vi suggeriamo i 10 borghi montani (secondo noi) più belli in provincia di Palermo. Un tour alla scoperta di tesori, talvolta nascosti e poco noti, preziosi gioielli d'arte, e panorami naturali pazzeschi.

Una lista, più che una classifica, perchè scegliere il migliore tra questi dieci luoghi è davvero troppo difficile e noi vi consigliamo di visitarli tutti e non perderne neanche uno.

Gangi
Antico borgo medievale della città metropolitana di Palermo. Sorge in cima al Monte Barone, circondato da verdi colline, sulle rovine di un insediamento ellenico. Proclamato Borgo dei Borghi del 2014, pittoresco il suo panorama fatto da una montagna di "tetti" colorati delle abitazioni che si susseguono. Immagine che si può ammirare in tutta la sua bellezza da piazza San Paolo, dalla quale si può scorgere anche la vetta fumante dell'Etna.
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Il borgo è dominato da un Castello posto su un picco a più di mille metri di altezza, al di sotto del quale si sradicano decine di stradine tra le case, campanili e chiese, come la Chiesa Madre, ed i bei palazzi signorili, come Palazzo Sgadari, che ospita il Museo Civico, e Palazzo Bongiorno, sede del Consiglio Comunale.

Petralia Soprana e Petralia Sottana
Sebbene siano due borghi (e due Comuni differenti), vi consigliamo di visitarli in un'unica tappa, considerata la vicinanza. Petralia Soprana è il più alto paese delle Madonie. Domina un ampio paesaggio che spazia dalle cime innevate dell’Etna, alla città di Enna e ai monti del palermitano e poi le ampie vallate e i corsi d’acqua delle campagne che la circondano.

Proclamata "Borgo dei Borghi 2018", famosa per le sue chiese-gioiello colme di opere d’arte, i crocifissi di frate Umile, i palazzi nobiliari, ma anche per la suggestiva miniera di salgemma con il suo museo.

Nella vicina Petralia Sottana è possibile ammirare la bella Chiesa principale, comunemente definita come "Madrice", che fu probabilmente costruita già nel IX secolo. Dell'edificio originale resta solo il portale secondario trecentesco in stile gotico-catalano, mentre il resto della struttura, a tre navate ed impianto basilicale, risale al '600. Al suo interno la statua di San Calogero, patrono della cittadina. Da vedere anche il Santuario della Madonna dell'Alto.

Castelbuono
Sempre nelle Madonie, prezioso scrigno verde della provincia di Palermo, c'è Castelbuono, situato alle pendici del "Colle Milocca", in una meravigliosa vallata tra numerosi boschi di querce, castagno, ciliegio, e frassino.

Molto particolare il suo centro storico che conserva ancora edifici di un antico passato che si innalzano tra le caratteristiche viuzze. Simbolo del borgo è il famoso Castello dei Ventimiglia, che sorge sui resti di un antico casale di epoca bizantina e successivamente arabo-normanna.

Al suo interno si può ammirare la fastosa cappella seicentesca di Sant'Anna, la Cappella Palatina, decorata dagli stucchi dei fratelli Giuseppe e Giacomo Serpotta, e l’urna con le reliquie della santa, a forma di busto e ornata di rilievi.
Il castello è oggi sede del Museo Civico di Castelbuono, famoso per le sue quattro sezioni espositive dedicate all’arte sacra, all’archeologia, all’urbanistica e all’arte contemporanea.

Isnello
Definito il "borgo delle stelle", perchè grazie alla sua posizione geografica strategica sul Monte Mufara e al suo cielo limpido, qui si trova il polo scientifico dell’Osservatorio astronomico Gal Hassin, la cui attività di ricerca e didattica è un fiore all’occhiello per tutta la regione.

Tra i suoi tesori preziosi da conoscere, il museo "Trame di filo" che celebra la preziosità secolare del sapere dell’arte del tessuto, del ricamo e del merletto. Non solo, Isnello possiede anche un ricco patrimonio di biodiversità, fra piante rare, come la Ginestra di De Marco, e animali selvatici, come grifoni, aquile reali e soprattutto le volpi.

Geraci Siculo
L'incantevole saliscendi delle sue stradine decorate di fiori, i ruderi di un antico castello e il panorama pazzesco che si può ammirare dal "Salto dei Ventimiglia". Questo e tanto altro è Geraci Siculo, sempre all'interno del Parco delle Madonie. Fa parte della rete de "I Borghi più belli d'Italia" e nel 2021 ha sfiorato la vittoria dell'ambito titolo di "Borgo dei borghi".

Un borgo tutto da scoprire per i suoi tanti "gioielli": le chiese, il castello dei Ventimiglia con all'interno la chiesetta di Sant'Anna (unica parte rimasta integra tra i ruderi). All'ingresso del borgo il “bevaio” della Santissima Trinità, dove sgorga acqua purissima, e dal lato opposto, il convento dei Padri Cappuccini, oggi sede del museo dei mestieri.

Nel cuore del paese, la sua attrazione principale, meta ideale per gli amanti dei selfie: il Salto dei Ventimiglia, una passerella in vetro e acciaio che si affaccia nel vuoto e dalla quale è possibile ammirare un panorama più unico che raro.

Caccamo
Caccamo è il suo castello ed è da quest'ultimo, così maestoso e imponente, che bisogna cominciare per visitarla.
Sulla cima di una grande rupe che domina la suggestiva vallata formata dal fiume San Leonardo, si erge la fortezza sorta nel 1000 d.C. e oggi luogo d’interesse archeologico e architettonico della cittadina medievale.

Restaurato, è uno dei manieri meglio conservati in Sicilia. Al suo interno immense collezioni di scudi, cimieri e corazze, arredi e reperti, mentre nelle prigioni (o dammusi) si scoprono i graffiti dei prigionieri.

Ancora, da visitare le sue chiese, cappelle, vicoli e il paesaggio immerso nel verde della diga Rosamarina.

Contessa Entellina
Ci spostiamo nella Valle del Belice, al centro della Sicilia Occidentale, alle falde settentrionali del monte Genuardo. Qui a 80 chilometri da Palermo si trova Contessa Entellina che, insieme a Piana degli Albanesi e Santa Cristina Gela, è una delle comunità albanesi presenti in Sicilia.

La cultura, la lingua e i costumi sono influenzati dalle origini albanesi e ortodosse di buona parte dei suoi abitanti. Tra i luoghi da visitare la chiesa di SS. Annunziata e San Nicolò di Mira, che riprende in pieno i canoni dell'arte bizantina. Ancora, l'Abbazia di Santa Maria del Bosco, questa di rito latino.

Se siete da queste parti, non potete non organizzare anche un'escursione all'interno della vicina Riserva Naturale Orientata "Santa Maria del Bosco e Monte Genuardo".

Piana degli Albanesi
Nel cuore della cultura arbëreshë, a Piana degli Albanesi, borgo montano a 25 chilometri da Palermo. Famoso soprattutto per un tesoro naturale di raro fascino: l'Oasi naturalistica del Lago di Piana degli Albanesi, dove concedersi una passeggiata è d'obbligo.

La cittadina è famosa anche per il dolce siciliano per eccellenza: il cannolo. Qui è particolare perchè, oltre a essere delizioso, è anche maxi: nel formato medio di 350 grammi o magnum, ossia 3 chili.

Non solo natura e cibo, Piana degli Albanesi è anche arte e storia. Vi suggeriamo un interessantissimo tour fra le chiese affrescate e ricche di icone bizantine, come nel caso della Chiesa di San Giorgio Megalomartire.

Castronovo di Sicilia
A metà strada fra Palermo e Agrigento, ​​​​​Castronovo ricade nell'area dei Monti Sicani, in una delle zone più verdi dell’Isola, complici sorgenti e fonti. Abitata sin dai tempi preistorici come testimoniano arcosoli e tombe e conserva anche un insediamento bizantino.

Girando si incontrano abbeveratoi, resti di mulini ad acqua, fontane, cannoli e lavatoi, un vero “percorso” liquido che arriva alla riserva di Monte Carcaci, tra laghetti, prati, sottobosco fiorito, e i sentieri delle “carbonaie”.
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