CURIOSITÀ
Halloween, Samhain, Ognissanti e Festa dei Morti: quali differenze? Un po' di chiarezza
Halloween è diventato una data importante per i luciferiani di tutto il mondo (è l’anniversario della Chiesa di Satana negli U.S.A.) e neo-pagani (Wiccan e movimenti neo-druidici)
Un rituale intorno al fuoco
Questa occasione fa allestire le vetrine e gli interni di svariate attività, nonché scuole ed asili, con addobbi di finte ragnatele e pipistrelli, zucche, scheletri e raffigurazioni che richiamano in modo satirico e più o meno spaventoso e grottesco alla dimensione della morte.
Promossa come ricorrenza laica, scevra da qualsiasi elemento religioso, in realtà originariamente intendeva far riferimento a tradizioni culturali e folkloristiche celtiche ed anglosassoni, successivamente entrate in contatto e influenzate dal messaggio cristiano e, poiché ha radici cattoliche, esiste anche un’interpretazione etimologica del nome di Halloween che lo fa significare letteralmente “Vigilia di tutti i santi”.
Questa infatti è diventata una data importante per lucifieriani e satanisti di tutto il mondo (è l’anniversario internazionale dell’inaugurazione della Chiesa di Satana negli U.S.A.) e neo-pagani (in particolare Wiccan e movimenti neo-druidici) poiché corrisponde al capodanno secondo il calendario liturgico stregonesco, evento chiamato anche Black Sabbath e classicamente associato ad oscuri rituali d’iniziazione.
Più anticamente questa data aveva nome di Samhain (che letteralmente significa “fine estate”), celebrazione legata alla diminuzione delle ore di luce ed all’aumento delle ore di buio, occasione nella quale si credeva che le porte tra il mondo dei vivi e quello dei morti s’aprissero, permettendo alle anime dei defunti di tornare sulla terra. I festeggiamenti univano la paura della morte e degli spiriti all'allegria per la fine del vecchio anno.
Si apriva dunque anche il passaggio agli spiriti maligni, che potevano causare danni, sciagure e follia per cui coloro che festeggiavano usavano indossare maschere e ricoprire il corpo con pelli di animali, credendo in tal modo di poter nascondere la propria identità alle forze malefiche.
I sacerdoti realizzavano perciò degli speciali amuleti che la gente doveva porre fuori dalle abitazioni od indossare per proteggersi, uno di questi era costituito da una lanterna che veniva ricavata svuotando una rapa, incidendo in essa la forma di un volto umano e ponendo al suo interno una candela accesa, realizzata con il grasso degli animali sacrificati per l’occasione (da questa usanza deriverà, secoli dopo, per gli irlandesi immigrati in America, la sostituzione delle rape con zucche, che ancora non esistevano in Europa, diffusissime sul suolo americano e molto più comuni, spaziose e grandi delle rape).
I festeggiamenti erano caratterizzati da riti in onore del dio delle tenebre e della morte e si concretizzavano in atti orgiastici con uso d’alcolici ed una sorta di possessione dei corpi dei celebranti da parte di quelle che venivano considerate anime vaganti. Molti trascorrevano le notti in stato di trance, privi della propria coscienza e, durante i momenti di possessione, si svolgevano anche divinazioni negromantiche ed incantesimi.
Si tenevano dei raduni nei boschi e sulle colline per la cerimonia dell'accensione del fuoco sacro e venivano effettuati sacrifici di animali e, secondo certe fonti, umani (le vittime sacrificali sarebbero state criminali riconosciuti colpevoli e, quando scarseggiavano questi, si rimpiazzavano con vittime innocenti), offerti all'idolo della fertilità Crom Cruach (in lingua gaelica crom significa “curvo, piegato”, mentre cruach “sanguinoso, massacro, ecatombe o mucchio”) e numerosi riti magici. Tale uso sarebbe stato abolito da San Patrizio nella sua opera di evangelizzazione dell’Irlanda.
I cristiani infatti non potrebbero accettare tale festa, soprattutto come proposta oggi, in quanto legata strettamente ad atteggiamenti superstiziosi e contrari all’autentica vocazione delle loro religione: essi infatti credono ed hanno fede nel fatto che la morte non ha l’ultima parola sulla vita e sono chiamati nella festa di Ognissanti e in quella seguente dei defunti a testimoniare la consapevolezza della vita che continua nella comunione dei santi.
Ricordiamo che negli stessi giorni si celebra una delle più sentite tradizioni siciliane e palermitane, la "Festa dei Morti" risalente al X secolo, cioè quella di ricordare - andando a trovarli al cimitero e portandogli dei fiori, offrendogli preghiere - e di festeggiare i morti - con dolciumi tipici di questa ricorrenza e comprando giocattoli ai bambini, dicendogli che sono stati portati in dono dalle anime dei parenti defunti.
Scopo dei doni dei Defunti è quello di far sorridere i bambini di autentica gioia in un giorno di grande tristezza come il 2 novembre in cui si celebra la memoria dei propri cari scomparsi. Il significato di questa antica usanza locale siciliana è molto nobile poiché riesce a rafforzare il legame spirituale tra i vivi e i morti, facendo in modo che i bambini non pensino ai defunti come ad un’entità paurosa che ispiri terrore dall’aldilà, ma che invece li considerino come entità buone che si ricordano di loro portando in dono proprio quei regali che desiderano.
Ormai da anni è entrata nella tradizione anche l’usanza di mantenere certe chiese aperte durante la notte del 31 ottobre per delle vere e proprie crociate di preghiera che bilancino quello che viene riconosciuto come un “inganno tenebroso” che devolverebbe al diavolo le energie di chi vi partecipa consapevolmente o meno.
Qualche anno fa, prima della pandemia, a Palermo si è svolta un’allegra iniziativa che ha portato i membri di diversi gruppi cattolici a travestirsi da santi per le strade del centro storico. Quest’anno invece quasi nelle stesse strade si è tenuto un festival “esoterico”: Los dias de los muertos, un chiaro riferimento alla Santissima Muerte dei culti sincretici Voodoo messicani, divinità terrifica nota quale protettrice dei narcotrafficanti.
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
|
GLI ARTICOLI PIÙ LETTI
-
ITINERARI E LUOGHI
La chiamano Tahiti ma si trova in Sicilia: un paradiso di acque rosa e tramonti pazzeschi
-
ITINERARI E LUOGHI
Sembra la "Piccola Venezia" ma è in Sicilia: il tour tra canali (navigabili) e vicoli colorati
-
ITINERARI E LUOGHI
È un sogno per i turisti (di mezzo mondo): in Sicilia c'è uno dei borghi più belli d'Europa