ITINERARI E LUOGHI
Ha una corte fiabesca e 10mila libri: dove si trova l'ex convento siciliano dalle mille vite
Fu (anche) carcere, teatro e scuola. Al suo interno anche la mostra del corteo storico permanente di Santa Rita, che ne rievoca la vita dall'infanzia al noviziato
L'ex convento dei Minimi di San Francesco Da Paola
Si tratta del Centro culturale polivalente 'Giuseppe Basile', intitolato all’illustre castelvetranese scomparso ormai dieci anni fa, opera pubblica nata dal recuperato e riqualificato Convento dei Minimi di San Francesco Da Paola. Un luogo di cultura, adiacente alla Chiesa di San Francesco di Paola, nella piazza Josemaría Escrivá.
Quel Convento fu voluto nel 1606 dalla Principessa Giovanna Pignatelli Colonna, vedova di Carlo, II Principe di Castelvetrano e a seguito delle leggi del 1866, diventato di proprietà del Comune, venne adibito a usi profani: caserma, teatro, scuola, ricovero di un gruppo di terremotati di Messina, carcere e infine deposito, con l'inesorabile degrado e crollo di alcune sue parti.
Un Festival che sarà un viaggio emozionale nella memoria siciliana e nel ricordo di Peppino Impastato, che contribuirà a creare valore per la comunità, promuovendo la crescita del territorio. L'intero Complesso presenta un'architettura austera, che ben si adattava alla sensibilità dei Minimi: una semplicità che si evince già dal prospetto, realizzato in conci di tufo con semplici finestre quadrate.
L'ingresso che si apre sulla piazza conserva le tracce di quella che fu la cappella dedicata al culto di San Francesco di Paola, prima della realizzazione dalla chiesa adiacente.
L'edificio si articola su due livelli e custodisce al suo interno l'archivio storico comunale, patrimonio di grande importanza per la ricerca storica, che conserva circa 10.000 libri, documenti che vanno dal 1580 ai nostri giorni, centinaia di stampe del Settecento e ancora l'Archivio notarile con documenti del XVII, XVIII e XIX sec. che custodisce il Comune grazie a un patto stipulato con l'Archivio di Stato di Trapani, la biblioteca Gentiliana, frutto di una donazione dell'Università di Palermo, e un'emeroteca.
Ma anche la mostra del corteo storico permanente di Santa Rita – il cui tema centrale della dettagliata rievocazione è la vita di Santa Rita, dall’infanzia al matrimonio, dalla vedovanza al noviziato, nella perfetta ricostruzione di una scenografia medievale da cui si muove il corteo dei quadri, mostrando al pubblico le scene più importanti della vita della Santa – e una mostra di cimeli garibaldini donati in comodato gratuito dal Prefetto Tronca.
Entrando non si può che rimanere stupiti dalla visione di una corte enorme e fiabesca (la più grande di Castelvetrano) e dei corpi che la circondano.
L'archivio notarile presente nel Palazzo, raccoglie gli atti notarili dal '600 fino al secolo scorso, e il palazzo accoglie anche una raccolta di quotidiani disponibile per la consultazione oltre alla biblioteca gentiliana, che prima giaceva a Palermo all'interno di alcune casse e che alcuni anni fa grazie al Centro Gentile e al Comune di Castelvetrano è stata trasferita lì.
Si tratta di volumi storico-filosofici appartenenti alla biblioteca che Giovanni Gentile fondò a Palermo circa un secolo fa. Diversi gli eventi culturali che vi si svolgono con cadenza pressoché periodica, dalla presentazione di libri ai convegni sull'arte alle presentazioni di iniziative socio-culturali che il Comune desidera sostenere e portare avanti anche quale segno di rinascita e riscatto in risposta alle ferite che hanno dilaniato la città.
Abituata, erroneamente, a difendersi dallo stigma della mafia e a inseguire una reputazione di priorità culturale che le appartiene per il suo ricchissimo patrimonio storico-artistico e per essere la patria del grande filosofo Giovanni Gentile, tra i fondatori dell'enciclopedia italiana.
Il centro Polivalente, denso di attrattive storiche e artistiche, ricco di un fascino antico, così, a ridare centralità a Castelvetrano anche all’interno delle rassegne culturali siciliane.
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