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Gli ultimi squali bianchi del Mediterraneo si rifugiano in Sicilia: dove si trovano

Sono stati localizzati dopo diverse spedizioni guidate dall’italiano Francesco Ferretti della statunitense Virginia Tech per salvarli dal rischio di estinzione. Lo studio

Balarm
La redazione
  • 23 ottobre 2024

Uno squalo bianco

I predatori più temuti del mare si nascondono nel Canale di Sicilia. Stiamo parlando degli ultimi squali bianchi del Mediterraneo, i più grandi pesci predatori del pianeta. Lo riporta l'Ansa.

Sono stati localizzati dopo diverse spedizioni, dal 2021 al 2023, guidate dall’italiano Francesco Ferretti della statunitense Virginia Tech. Erano sulle tracce di questi animali per salvare la loro popolazione a rischio di estinzione.

Il viaggio ha condotto il gruppo da Marsala, sulla punta Nord-occidentale della Sicilia, a diverse isole come Lampedusa e Pantelleria, fino ad arrivare oltre la Tunisia e Malta.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Frontiers in Marine Science, ha visto la partecipazione anche dell’Università Politecnica delle Marche e della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli.

Si tratta di un primo step di un programma più ampio di monitoraggio degli squali nella regione, per prevenirne la scomparsa.

All'Agenzia Nazionale della stampa gli autori della ricerca spiegano le ragioni della ricerca e perchè questa specie ora rischia di scomparire. Ogni anno, benché gli attacchi mortali agli esseri umani siano davvero esigui, milioni di squali vengono uccisi anche con la pratica dello shark finning, in cui vengono strappate le sole pinne e i pesci vengono ributtati agonizzanti in mare, lasciati preda di altri pesci.
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In particolare riferisce che i predatori del mare si cibano prevalentemente di tonni e pesci piccoli, una cosa che quasi ribalta la nostra comprensione degli squali secondo Taylor Chapple dell'Università dell'Oregon, coautore dello studio.

Questo tipo di alimentazione permetterebbe la sopravvivenza di questi animali, che pesano un paio di tonnellate, grazie a risorse davvero sorprendenti.

Di solito si nutrono di foche che molto più grasse rispetto ai tonni, eppure i tonni gli permettono comunque di raggiungere le dimensioni regolari.

Nel corso delle spedizioni i ricercatori hanno utilizzato nuovi metodi e tecnologie, come l'analisi del Dna ambientale, il cosiddetto eDna, che permette di rilevare tracce di Dna dell'animale nell'acqua, e telecamere subacquee dotate di esche per attirare gli squali.

Il prossimo passo del gruppo di esperti è di raccogliere i fondi per nuove spedizioni, sia nel Canale di Sicilia che in altre zone del Mediterraneo perché, dicono, potrebbero esserci anche altre aree importanti nel Mediterraneo orientale, che forse ospitano habitat critici come una nursery di squali bianchi.
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