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"Giorgio è stato dimenticato", l'appello della sorella: uno spettacolo per ricordare Li Bassi

Il 16 febbraio saranno trascorsi dieci anni dalla morte dell'attore palermitano. La sorella vorrebbe ricordarlo con uno spettacolo e lancia un appello ai suoi amici

  • 7 febbraio 2020

L'attore palermitano Giorgio Li Bassi

Quando morì la città fu tapezzata di cartelloni con la sua foto e la scritta "Giorgio non ti dimenticheremo mai". A distanza di dieci anni dalla morte di Giorgio Li Bassi però la sorella Maria non crede che sia andata proprio così.

Giorgio Li Bassi è stato un attore palermitano che ha raccontato la città e i suoi abitanti in modo comico e tagliente, è uno dei capostipiti di una scuola di teatro nata con i "Travaglini" che tra satira e cabaret ha fatto ridere tanti palermitani.

«Mi piacerebbe che si celebrasse Giorgio - dice la sorella a Balarm - il giorno in cui ricorrono i dieci anni dalla sua scomparsa: il 16 febbraio. Ho cercato di rintracciare i suoi amici e lanciare un appello ma ad oggi nessuno ha risposto, come se Giorgio fosse stato davvero dimenticato e questo mi ferisce molto».

Maria Li Bassi vorrebbe organizzare uno spettacolo con i tanti amici e colleghi che Giorgio Li Bassi aveva quando era in vita, o se non si riesce ad organizzare uno spettacolo anche un momento commemorativo dove chi vuole racconta un ricordo o un aneddoto su di lui. Tutti gli attori e gli amici di Giorgio Li Bassi sono chiamati a raccolta: il numero di telefono di Maria Li Bassi è 320 2482431.
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«Mi manca moltissimo mio fratello - aggiunge - ce l'ho sempre davanti agli occhi, sono certa che a lui non importerebbe nulla che in tanti lo abbiano dimenticato, ma a me dispiace molto. Lo sento molto presente ancora oggi nella mia vita, anche dall'aldilà trova sempre il modo di farmi ridere.

L'altro giorno ero al cimitero ed ero un po' triste e così ho beccato un suo vecchio amico che mi ha raccontato di quando una volta Giorgio lo invitò a prendere un caffè, al momento di pagare tirò fuori dalla tasca una moneta da cinque lire e il cameriere lo guardò storto. Allora lui ripose la moneta in tasca guardò il suo amico e disse "Nienti, ci parsiru assai". Ancora una volta mi ha strappato una risata, mio fratello».
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