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Fuochi, eventi e barocco in attesa dell'alba: i giorni di festa per Sant'Agata a Catania
Processioni ma anche spettacoli e mostre nella cornice di festa con milioni di turisti: la festa di Sant'Agata cade dal 3 all'alba del 6 febbraio e anima Catania d'arte e tradizione
Seppure il culmine dei festeggiamenti agatini si raggiunge nei giorni tra il 3 febbraio e la mattina del 6, la città è in training da almeno due settimane e si respira già aria di festa.
In tutte le strade principali sono state già approntate le luminarie e anche quest'anno sono cambiati i motivi ornamentali, pur rimanendo invariato l'effetto suggestivo.
Tra i vicoli del centro storico si incontrano le allegre candelore, grandi costruzioni di legno scolpito e dorato, contenenti al centro un grosso cereo, il loro peso può raggiungere anche i 900 chili, rappresentano le corporazioni cittadine delle arti e dei mestieri e dall'anno scorso sono diventate tredici.
Vengono portate in spalla da disinvolti giovanotti e si muovono per le vie della città, ciascuna seguita da una propria banda musicale in formato mini, e grazie all' accompagnamento musicale, tengono il tempo della tipica andatura della candelora, detta "'a annacata".
L'atmosfera è spassosa, e le musiche che accompagnano le candelore pescano, indiscriminatamente, nello sconfinato repertorio melodico italiano e spesso si rimane perplessi cercando di trovare un nesso che leghi il profano di certe canzonette al sacro della festa religiosa.
Anche l'aspetto culinario gioca all'anticipo e sulle piazze più centrali della città, i venditori ambulanti di torrone e caramelle hanno già piantato i loro tendoni colorati, persino i palloncini già gonfi di elio sono pronti e strizzano l'occhio ai bambini.
Il futuro è già alle porte, mancano davvero pochissimi giorni all'appuntamento più atteso dalla città e che come tutti gli anni vedrà un'affluenza di circa un milione di persone, una festa religiosa che, per importanza, è la terza al mondo, dopo la Settimana Santa di Siviglia e la Festa del Corpus Domini di Gazco in Perù, grazie al numero di persone che riesce a coinvolgere.
Ma adesso cerchiamo di dare alcune coordinate orientative a chi varcherà la porta spazio temporale di questa sconosciuta dimensione per la prima volta, e immergendosi nel flusso agatino eviterà di venire travolto da un caos solo apparentemente nonsense.
Tutto inizia, ufficialmente, domenica 3 Febbraio. I credenti possono assistere alle prime funzioni religiose che si svolgono all'interno della Basilica Cattedrale, ce ne saranno tre, una alle 8, la seconda alle 9.30 e infine un'altra alle 11.00.
Alle 11.30, finite le funzioni religiose alle quali presenziano anche le più alte cariche clericali e istituzionali cittadine, si svolge la Sfilata delle Carrozze del Senato, la quale parte da Palazzo degli Elefanti (Municipio di città) per giungere a piazza Stesicoro alle ore 12 attraversando la via Etnea.
All'interno delle carrozze, foderate di raso e velluto rosso, trovano posto il sindaco e la giunta comunale (non tutta) e i catanesi assistono con grande interesse, curiosi di scoprire chi ha meritato un posto in carrozza e chi invece è stato lasciato fuori a guardare.
È un momento molto atteso anche dai politici della città, quando la carrozza raggiunge l'angolo tra piazza Stesicoro e via Etnea, i cittadini esprimono il proprio apprezzamento nei riguardi del Sindaco e della giunta, è qui che entra in gioco l'applausometro di "tortoriana" memoria. Chissà quale risultato porterà a casa, quest'anno, il neoeletto sindaco.
Alle 12 si può assistere alla processione per l'offerta della cera, partenza dalla Chiesa di Sant'Agata alla Fornace, direzione piazza Duomo, Basilica Cattedrale. Anche qui, partecipano le più alte autorità cittadine civili, religiose e militari.
A seguire chiudono il corteo le tredici candelore e le due carrozze del Senato catanese percorrendo la via Etnea.
Nel pomeriggio lo sport diventa il protagonista e dalle 15 si può assistere al trofeo podistico internazionale Sant'Agata che si snoda tra le strade antiche e moderne di Catania.
Ma per assistere ad uno dei momenti più spettacolari della festa ma anche il più discusso, bisogna aspettare che faccia buio, dopo le 20 in piazza Duomo, si svolge lo spettacolo pirotecnico a suon di musica, la cosidetta "'a sira 'o tri" che tiene i catanesi con il naso all'insù, ma quest'anno qualcuno il naso lo ha storto, criticando lo sperpero di denaro per futili fuochi d'artificio, in un momento così critico per le casse comunali di una città in dichiarato dissesto.
Finito lo spettacolo pirotecnico si rompono le righe e si possono, finalmente, assecondare i languori, fatevi guidare dai segnali di fumo lanciati dallo street food cittadino, vi assicuro che sarà difficile perdersi.
Così sarà per i tre i giorni dei festeggiamenti a tutte le ore del giorno e della notte.
Il giorno dopo, il 4 febbraio, si entra nel clou della festa perchè finalmente "esce la Santa".
Migliaia di persone di buon mattino si affollano davanti la cattedrale, i più mattinieri riescono a guadagnare anche un posto all'interno della chiesa, alle ore 05.00 la recita del rosario ed esposizione delle Sacre Reliquie e alle 6 la tanto attesa Messa dell'Aurora.
È uno dei momenti più emotivi della giornata,dopo l'uscita dalla sacra stanza, i devoti, di bianco vestiti, riportano il mezzobusto prima sull'altare, per la messa, e poi sul fercolo, detto "'a vara", per dare inizio alla processione.
La commozione prende il sopravvento e tra lo sventolio di migliaia di fazzoletti e l'acclamazione generale, tra un pianto e un urlo di incoraggiamento, alle 7 il fercolo, guidato dal parroco e dai devoti, comincia la processione con un itinerario che prevede il giro esterno della città, quello che i catanesi chiamano il giro "dei viddani".
Il fercolo, attraversando porta Uzeda, guadagna la via Dusmet, si posiziona davanti gli "archi della marina", per poi, a passo lentissimo, avanzare tra fiumi di folla che lo attendono ai bordi delle strade.
Tra le tappe più attese c'è quella di piazza Carlo Alberto, dove si svolge quotidianamente il mercato cittadino, la tipica "fera 'o luni" , e la spettacolare "Salita dei Cappuccini", che si svolge il pomeriggio, intorno alle 17 e dove le migliaia di devoti trainano di corsa il fercolo fermandosi a metà della via dei Cappuccini, per rendere omaggio ai luoghi dove Agata fu incarcerata prima del martirio.
Quando si giunge in via Santa Maddalena, lasciando alle spalle la salita, la corsa dei devoti e il movimento veloce del fercolo danno vita ad uno spettacolo mozzafiato.
Adesso Santa e devoti si riposano un pò all'interno della chiesa di Sant'Agata la Vetere.
Giunta la sera è il momento di varcare la soglia di via Plebiscito per accedere in una delle zone più popolari della città, nota anche per le decine di trattorie e botteghe di carne, in prevalenza equina.
La partecipazione dei residenti qui raggiunge livelli di intensissimo patos e il mezzobusto agatino sembra animarsi ai loro occhi.
Dopo che il fercolo ha perscorso gran parte della via Plebiscito, ci si prepara ad assistere al secondo spettacolo pirotecnico, del quale è purtroppo difficile conoscerne l'orario esatto ma sappiamo che, giunta la vara in piazza Palestro, davanti a Porta Garibaldi, "'u futtino" (il fortino), alle prime ore del mattino, bisogna stare con gli occhi puntati al cielo, da lì a poco è certo che si scatenerà il grande gioco di fuoco.
La parte finale del giro esterno, si svolge all'alba del 5 febbraio, con la discesa alla Marina ('a calata da Marina), superati gli archi che separano la città dal porto cittadino, attraversando Porta Uzeda, la santa fa ritorno al Duomo dove rimarrà fino al pomeriggio.
L'ultima fase dei festeggiamenti inizia il pomeriggio del 5 febbraio, giorno in cui ricorre l'uccisione di Agata.
Alle 17 il mezzobusto, adagiato sul fercolo, torna tra le vie catanesi, dopo essersi ricoverato in cattedrale per una sosta di qualche ora.
L'inizio della processione viene accolta da una folla festosa e dall'ennesimo spettacolo pirotecnico, e questa volta prevede il "giro interno".
La processione è preceduta da una messa alle 16 in cattedrale. Le vie interessate stavolta sono la principale via Etnea, fino all'ingresso della Villa Bellini, giardino comunale.
Da qui il fercolo fa una lieve deviazione e proseguendo per via Caronda, giungerà a piazza Cavour intorno alla mezzanotte.
Anche quella del Borgo, nome che i catanesi attribuiscono alla piazza, rimane una tappa irrinunciabile, e anche se la stanchezza accumulata e il freddo delle ore notturne si fanno sentire forti e chiari, bisogna resistere ed attendere un altro spettacolo pirotecnico, terzo per ordine di arrivo ma non di importanza.
L'attesa dello spettacolo può anche arrivare a sfiorare le due ore ma i credenti, i non credenti, i catanesi, i turisti giunti da ogni parte del mondo, trovano sempre un modo per ingannarla, tra una sosta alle bancarelle, tra cibo di strada vario ed eventuale, si affronta la notte, perchè Sant'Agata è questo ed altro.
Finiti i fuochi del Borgo la lancetta dell'orologio segna solitamente le due del mattino e se tutto va bene, signore e signori, siamo solo a metà del cammino.
Adesso il fercolo riprende via Etnea alla volta dei quattro canti. Le candelore lo precedono, vanno più spedite, e saranno le prime ad affrontare la forte pendenza della salita di via di San Giuliano, seguirà il fercolo con Sant'Agata, ma ancora bisogna aspettare più o meno l'alba.
Tra tutti, questo, è il momento topico della festa, dal punto di vista spettacolare, se non riuscite a rimanere svegli tutta la notte in religiosa attesa, potete comunque puntare la sveglia alle prime ore del mattino e decidere di assistere "all'acchianata i sangliulianu" , freschi ma riposati.
Il fercolo una volta veniva trainato di corsa dai devoti ma qualche anno fa un giovane perse la vita e da allora la salita viene fatta velocemente ma mai più di corsa.
All'altezza di via Crociferi, la più bella strada barocca di Catania, famosa per essere stata scelta come set cinematografico da grandi registi come Zeffirelli e Bolognini, il fercolo comincia le manovre per giungere davanti al convento delle monache benedettine di clausura per effettuare la sua ultima tappa prima di tornare in cattedrale.
Forse, il momento al quale assisteremo, può definirsi il più mistico dei tre giorni agatini: da dietro i cancelli del sagrato del loro monastero, le suore intonano dei canti latini a Sant'Agata.
È l'unico momento della festa dove tutti osservano un rispettoso silenzio, quasi irreale.
Quindi, quando il sole è ormai sorto da un pò di ore, il 6 febbraio, Sant'Agata si incammina verso la cattedrale e dopo l'ultimo saluto commosso dei devoti, si rinnova, con un caloroso arrivederci, l'appuntamento per il nuovo anno.
La festa di Sant'Agata non è solo una festa religiosa e di mero folclore, si contorna anche di eventi culturali: mostre, spettacoli musicali e teatrali. Ve ne segnaliamo solo alcuni:
Cartura presenta la VII edizione di "Buona: omaggio a Sant'Agata" svelando alla città la grande effige di Agata: il 3 febbraio alle 11 a Land, La Nuova Dogana (via Dusmet, 2).
Teatro Stabile di Catania "A. Semu tutti devoti tutti?" terza tappa dal progetto "re-mapping Sicily" coreografia, regia, scene e luci Roberto Zappalà. Musica originale (eseguita dal vivo) Puccio Castrogiovanni (Lautari); in scena dal 6 al 10 febbraio.
Palazzo della Cultura "Viva Sant' Agata- Catania Pop Art" mostra di pittura di Umberto Gagliano e Castello Ursino "Sant'Agata segreta" mostra curata dalla Sovrintendenza di Catania.
Chiesa Badia di Sant'Agata: "Sant'Agata arte e folklore", mostra a cura di Giuseppe Apa. Dal primo al 6 febbraio.
Chiesa badia di Sant'Agata: Gran concerto in onore di Sant'Agata , Verdi Opera Gala, coro lirico siciliano diretto da Francesco Costa.
Segnaliamo anche la Notte Bianca della Cultura che sabato 2 Febbraio vedrà tutti i musei aperti fino a mezzanotte.
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