TURISMO
Favignana: ecco tutte le cose che non puoi perderti sull'isola a forma di farfalla
Una mini guida per vivere appieno tutte le opportunità che la maggiore delle Egadi mette a disposizione degli avventori che approdano sulle sue coste
Ingresso dell'ex Stabilimento Florio a Favignana
Ci sono baie, spiagge, calette e ciottoli adatte per qualsiasi tipo di esigenza. Sarebbe impossibile raccontarle tutte nei minimi dettagli, com’è altrettanto impossibile non citare le più belle. Per gli amanti della spiaggia infatti, impossibile non andare a fare un salto nella splendida Cala Azzurra, possibilmente alle prime luci dell’alba, quando ancora l’isola si deve svegliare del tutto.
Per i più avventurieri, invece, è obbligatorio farsi un tuffo da Bue Marino (si chiama così perché qui un tempo c’erano le foche), sito nella estremità orientale dell’isola. Qui si scorge un comodo accesso tra le cave di tufo che donano al panorama un’aria mistica e d’altri tempi. Ma se siete disposti ad affrontare una lunga discesa e conseguente salita, Cala Rossa, ubicata sul versante nord dell’isola, vi regalerà un mare da sogno.
Con partenza alle ore 10.30 da Piazza Marina, Rocco, vi porterà tra Cala Rossa e Punta lunga, passando per il scinto passo (passaggio sotto la montagna). Durante l’ancoraggio vi preparerà una degustazione di prodotti tipici come le deliziose e tipiche cassatelle con ricotta. Altri passaggi vi saranno come quelli a Punta Sottile e i Faraglioni, facendovi entrare tra le grotte marine, se il tempo lo consentirà. Dopo tutto questo mare però, ci è venuta un po’ di fame.
Ecco allora che tappa obbligatoria è la kebbaberia di tonno che si trova tra piazza Castello e piazza Madrice, le due piazze dell’isola. Non fatevi ingannare dal nome, si chiama “Kebab di tonno”, solo perché il tonno è tagliato a piccoli pezzi, ma i prodotti e la lavorazione sono siciliani al 100% e graditi soprattutto da chi vuol fare un pasto proteico e sano.
La paninoteca è nata dall’amore per il tonno rosso e la passione per la cucina di Francesca e Teresa Mulè, che da quando son piccole collaborano con la famiglia nel mondo della ristorazione favignanese, il loro panino pistacchiosa è il più ambito dell’isola, provare per credere! Per un pasto più sostanzioso invece, dirigetevi al bar del Corso, dove potrete assaggiare un’altra specialità: pasta con il pesto alla trapanese e patatine fritte.
Non aspettatevi il ristorante a 5 stelle, ma una cucina come quella della nonna, che vi farà leccare i baffi. Strampalato e apparentemente insolito nell’abbinamento pesto trapanese e patatine fritte, per la gente del luogo è un vero tripudio per il palato! Per digerire queste prelibatezze, andate al Bar Cono, per assaggiare il tipico sgroppino: gelato di limone cremoso e vodka. Buono, fresco e…alcolico!
A proposito di tonno, una visita all’ex Stabilimento Florio, con l’annesso museo della Tonnara è indispensabile per coloro che vogliono rivivere un viaggio nel passato in uno stabilimento che si estende per oltre 32.000.00 metri quadrati, i cui edifici sono tutti caratterizzati dalla presenza del tipico tufo di Favignana.
Restaurato nel 2003 e aperto al pubblico nel 2009, gli allestimenti espositivi comprendono un museo archeologico con vari reperti trovati nelle isole Egadi, come la “fiasca del pellegrino”, un rostro di epoca romana; una piccola sezione è dedicata ai Florio e due installazioni multimediali olografiche di grande faranno prendere vita alla camera della morte, dove sono raccolte le testimonianze delle persone che hanno lavorato in questo stabilimento.
Aperto tutti giorni dalle ore 10.00 alle 13.30 e dalle 17.00 alle 23.30, c’è anche la possibilità di fare visite guidate, indispensabile per comprendere la storia della tonnara, che ha caratterizzato l’economia dell’isola. Forse non tutti sanno che a Favignana c’è la salita di Santa Caterina, da dove è possibile scorgere l’intera città, l’immensità del mare ed i contorni delle isole limitrofe, ideale nelle prime ore del mattino o al tramonto.
Partite dalle spalle della Tonnara, con il vostro motorino che, ad un certo punto, sarete costretti ad abbandonare per proseguire il cammino sino alla vetta. In 30 minuti circa sarete in cima e fieri di esservi sudati una vista mozzafiato che difficilmente dimenticherete.
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
|