FOOD & WINE
Et voilà, la cucina contro i luoghi comuni: la Sicilia al centro di una cooking class a Parigi
Sara e Domenico, giornalista lei e architetto lui, mettono su un atelier di cucina regionale a Parigi: l'idea è di far conoscere il territorio partendo dalle ricette tradizionali
La caponata
Et Voilà, sa majestè (sua maestà) la caponata apre le danze culinarie di un Atelier parigino di cucina dedicato alle tradizioni e alle ricette siciliane.
Il progetto si chiama "Cuisine Italienne Paris" che nasce in continuità con gli Atelier di cucina di Casa d’Arno, organizzati e creati da Elisabetta Arnò in quel di Parigi qualche anno fa e consiste nel formare delle cooking class durante le quali ai partecipanti cuochi vengono spiegate le ricette originali della cucina tradizionale di una determinata regione, utilizzando esclusivamente prodotti locali tipici di quel territorio.
Il prossimo Atelier di cucina, che si è oil 16 marzo al Cooking Baz’Art di Parigi e sarà interamente dedicato ai sapori ed ai profumi della Sicilia.
«La rinomanza della Sicilia all'estero è certamente legata, oltre che alla bellezza del concetto di isola in sé, anche al buon cibo» afferma
«Secondo i francesi la Sicilia, infatti, è uno dei territori che, insieme anche alla Campania, alla Puglia ed alla Sardegna, è simbolo dell’eccellenza del cibo italiano - continua - Diciamo che, nel comune sentire parigino, queste quattro regioni insieme rappresentano per i francesi le ambasciatrici della cucina italiana nel mondo».
Si tratta di un’iniziativa che va oltre il saper usare mestoli e fornelli, alle cui origini sta il desiderio di Sara e Domenico di farsi portavoci della genuinità della cucina italiana in una metropoli, come Parigi, molto attenta alla gastronomia d’oltralpe, ma decisamente annebbiata dai cliché derivanti dall’ondata dell’immigrazione italiana del secolo scorso.
«Qui in Francia – spiega Sara – anche per ragioni legate all’ondata di forza lavoro italiana degli anni Cinquanta, la cucina italiana, ed in particolar modo quella siciliana, è molto influenzata da banali cliché a causa dei quali si è persa la genuinità delle antiche tradizioni culinarie»
«Il nostro obiettivo è proprio quello di lottare contro questi luoghi comuni, utilizzando la cucina anche come uno strumento di comunicazione, che sia per far conoscere una città, ad esempio Catania o Palermo, o che sia per far venir voglia di leggere un buon libro sulla storia di una determinata regione, oppure anche per ispirare un itinerario di viaggio alla scoperta di nuovi posti e nuovi sapori, al di là del banale folklore italiano degli spaghetti e del mandolino».
Dopo aver spadellato tutti insieme appassionatamente, gli aspiranti cuochi mangiano intorno alla stessa tavola.
È buona abitudine di Domenico ricercare e accoppiare ai cibi ed alle ricette del giorno alcuni oggetti di design tipici della cucina locale, così da accompagnare in toto l’esperienza culinaria regionale.
Al termine della giornata dedicata ai sapori della cucina siciliana, è previsto inoltre per i partecipanti, che effettuano la registrazione sul portale dell’Atelier, la possibilità di ricevere, entro una settimana dalla chiusura dei fornelli, una mail memento che includa: le ricette studiate durante la lezione, l’indicazione dei posti dove trovare a Parigi gli ingredienti usati per cucinare, qualche cenno storico o piccole curiosità legate ai piatti siciliani e, infine, un piccolo cadeau siciliano.
Insomma, un intero pomeriggio dedicato non solo al saper mangiare, ma anche al saper vivere alla siciliana.
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
|
GLI ARTICOLI PIÙ LETTI
-
ITINERARI E LUOGHI
La chiamano Tahiti ma si trova in Sicilia: un paradiso di acque rosa e tramonti pazzeschi
-
STORIA E TRADIZIONI
Lo sfarzo a Palermo, poi il furto e la crisi: i gioielli perduti di Donna Franca Florio