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Era amato anche dai Florio (e non solo): quando a Palermo c'era il Gran Café Favorita

Oggi qua si fanno le "arrostute", ma un tempo c'era l'alta nobiltà. A renderlo unico era un luogo raffinato ed elegante. Com'era il polmone verde a fine '800

Balarm
La redazione
  • 14 settembre 2024

Foto presa dal gruppo Facebook "Palermo di una volta"

Era la fine dell'Ottocento, l'epoca della Bella Époque, e la città aveva un altro volto. Chi percorre i viali alberati del Parco della Favorita a Palermo probabilmente non immagina che qui un tempo c'era un ristorante immerso in un giardino, che rispecchiava appieno lo stile Liberty, simbolo dell'epoca d'oro del capoluogo siciliano.

Non è semplice, infatti, pensare che dove oggi ci sono solo palazzi e cemento alla fine dell'Ottocento, in Piazza Leoni, proprio di fronte all'ingresso della Favorita Giovanni Frangipane aprì un Caffè Ristorante chiamato "Favorita". Un luogo che già dall'entrata suggeriva raffinatezza e buon cibo servito in un ambiente cordiale.

A destra dell'ingresso alla Favorita infatti, ancora oggi si legge "Restaurant Jardin d'Hiver", una scritta in francese che indica il luogo dove sorgeva questo antico punto di ristoro. Già prima della Grande Guerra cambiò il nome in "Giardini di Armida", un nome importante che evoca personaggi letterari di spicco di un'epoca assai lontana, ovvero un brano della "Gerusalemme liberata" di Torquato Tasso.
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Come riporta "Palermo di una volta" che anche in questo caso si conferma custode della memoria di Palermo, il locale ebbe molto successo e nel giro di pochi anni si ingrandì.

Qui non trovavi solo ristoro ma anche intrattenimento con spettacoli teatrali e concerti. Il locale infatti oltre a vantare un ristorante nel giardino coperto con separè in stile Liberty e una gelateria, si arricchì di Caffè Concerto, di un teatro e qualche tempo dopo anche di un cinema all'aperto.

In un posto del genere non certo poteva mancare la famiglia più influente dell'epoca. Questo luogo raffinato e immerso nel verde era frequentato infatti anche dai Florio, dall'aristocrazia della città e dai politici.

Tanti sono i palermitani che sul gruppo Facebook ,"Palermo di una volta", si mostrano affascinati. C'è anche chi vorrebbe fare un viaggio nel tempo per vivere il fascino della Favorita di fine '800 e assaporare fra i tavoli dell'elegante Café il gelato dell'epoca. «Mi piacerebbe fare un salto all'indietro - si legge in un commento - ed essere seduta in quei tavolini e gustare una fetta di bombetta (gelato)»

Mentre, in altri commenti si può leggere di gente che rimpiange la Palermo di quel tempo, e il suo fascino, lamentandosi del degrado attuale in cui spesso versa un luogo famoso, e pieno di potenziale, come la Favorita: «Che bellezza. Ma adesso chi sa dirmi se a Palermo c'è qualcosa anche di lontanamente simile?», afferma Filippo.

C'è, invece, anche chi vive di questo posto tramite i ricordi dei propri antenati e parenti: «I miei bisnonni lo frequentavano insieme ai figli e nonna mi raccontava», spiega su Facebook Anna con una velo di malinconia.

Oggi sono tanti i progetti che vogliono riportare il parco più grande del capoluogo siciliano al suo antico splendore, trasformando il polmone verde di Palermo in un "quartiere vegetale", con percorsi naturalistici, aree fitness, sentieri pedonali, piste ciclabili e, persino, una funivia.

Chissà se un giorno i palermitani potranno assaporare di nuovo un buon gelato, e non solo, in un nuovo ipotetico "Restaurant Jardin d'Hiver" della Favorita.
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