ARTE E ARCHITETTURA
È davanti al Castello di Maniace, "guarda" il mare: la storia dell'Icaro di Sicilia
La storia della fortezza sveva ha dietro intrighi e misteri ma vogliamo concentrarci su una particolare scultura a due passi dall’ingresso. Ve lo raccontiamo

L'Ikaria davanti al Castello di Maniace
Famosissimo il Castello di Maniace situato nella punta più estrema dell'isola di Ortigia. La storia della fortezza sveva porta con se intrighi e misteri ma vogliamo concentrarci su una particolare scultura installata nel marzo 2024 dinanzi al Castello di Maniace.
A due passi dall’ingresso della fortezza, una scultura alata, "Ikaria", si erge maestosa e rivolta verso il mare, creando un dialogo suggestivo tra l’opera d’arte e l’ambiente circostante.
Si tratta di una scultura realizzata da Igor Mitoraj che si inserisce nell’ambito della mostra “Lo Sguardo, Humanitas, Physis”, che ha esposto trenta sculture monumentali dell’artista in vari luoghi della Sicilia.
La figura Alata Ikaria di Igor Mitoraj rappresenta un connubio tra la mitologia classica e una riflessione contemporanea sulla fragilità dell’essere umano.
Il nome Ikaria fa riferimento a Icaro, il personaggio mitologico che, spinto dall’ambizione e dalla voglia di libertà, volò troppo vicino al sole con ali di cera, finendo per precipitare nel mare. La figura alata simboleggia proprio l’eterna tensione tra il desiderio di elevarsi e il destino della caduta.
Nel momento esatto in cui vi troverete dinanzi alla scultura rimarrete incantati dalla maestosità dell’opera: quest’uomo alato, enorme ed imponente è privo di capo rappresentando possibilmente la perdita dell’identità e della razionalità di Icaro nel suo volo folle verso il sole.
Questo dettaglio però fa sicuramente riferimento alla fragilità dell’essere umano, sottolineando che l’ambizione e l’orgoglio possono portare alla rovina.
L’assenza del capo e dei due occhi che osservano il mare, viene ammorbidita dai numerosi volti posti in un corpo frammentato, riferimenti di sculture antiche, inglobati nel corpo di Icaro per suggerire una connessione tra passato e presente rafforzando i temi della perdita, della memoria e della fragilità dell’uomo.
Sarete sovrastati da un senso di immensità e allo stesso tempo di malinconia: se le ali rappresentano il desiderio di libertà, la mano che trattiene il piede potrebbe simboleggiare il conflitto tra il desiderio di ascendere e la realtà della condizione umana, segnata dai limiti e dalla fragilità, metafora della prigione interiore.
La scelta della posizione non è causale. Questo volo dinanzi al mare è un volo verso l’immenso, verso l’infinito. È per questo motivo che quando vi troverete dinanzi alla scultura, un senso di libertà vi sovrasterà.
D’altronde Igor Mitoraj è stato uno scultore polacco noto per la sua capacità di fondere l’estetica classica con una visione contemporanea, creando opere che evocano la fragilità e la bellezza dell’essere umano.
Le sue sculture, spesso caratterizzate da figure alate e volti bendati, richiamano l’arte greco-romana, ma presentano volutamente fratture e mutilazioni che simboleggiano la caducità dell’esistenza umana.
Opere che suscitano riflessioni profonde. La presenza di Ikaria a Ortigia ha arricchito ulteriormente il patrimonio culturale dell’isola, sottolineando l’importanza dell’arte contemporanea nel valorizzare e reinterpretare gli spazi storici.
L’opera di Mitoraj continua a ispirare e affascinare, offrendo una profonda meditazione sulla natura dell’uomo e sul suo rapporto con il tempo e lo spazio. Sono parecchi i turisti che visitano il Castello di Maniace spinti dalla curiosità di ammirare dal vivo ciò che Mitoraj ha creato.
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