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È a due passi dal Teatro Massimo (ma non a Palermo): rinasce un quartiere in Sicilia

Tra le rovine e l’assenza di decoro, è stato oggetto di degrado e diventato presto terra di nessuno. Ora aprono nuovi locali, b&b e persino alberghi di lusso

  • 15 marzo 2025

Il quartiere di San Berillo a Catania

Spesso dimenticato, quasi sconosciuto, in pieno centro storico, a due passi da piazza Stesicoro e dal Teatro Massimo Bellini, San Berillo è un quartiere della città metropolitana di Catania che in molti, tra i cittadini, fingono non esita.

L’amministrazione del sindaco Trantino ha voluto fortemente che, tra i Piani Urbani Integrati ci fosse la riqualifica del quartiere. L’obbiettivo è quello di rendere vivibile la zona e di cambiare l’immagine collettiva che fino ad oggi l’ha rappresentata.

È opportuno fare un passo indietro: San Berillo è un quartiere che, negli anni '60, venne smembrato ed i lavori di riqualificazione non vennero mai completati del tutto.

Tra le rovine e l’assenza di decoro, il quartiere è stato oggetto di degrado, diventato presto terra di nessuno, sfruttato dalla malavita come base di spaccio e prostituzione. Basta addentrarsi tra le viuzze quel quartiere per essere catapultati in un contesto sociale distante da quello comune.
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Le case scure e in rovina fanno da sfondo allo spaccio della cocaina e del crack che viene effettuato non soltanto da uomini di colore ma anche da bambini che, passano indisturbati davanti a donne di ogni età che vendono il loro corpo per soldi o droga.

Trame di Quartiere è una cooperativa che da ben 10 anni lavora sul territorio cercando di donare ad esso un aspetto nuovo, migliore. I membri di Trame di Quartiere sono consapevoli di quanto pericoloso possa essere avvicinarsi ad una realtà cruda ma si impegnano per regalare alla gente del quartiere la possibilità di vivere una vita modesta e dignitosa.

San Berillo difatti mostra evidenti segnali di dinamismo: aprono nuovi locali, fioriscono i b&b e persino alberghi di lusso.

Le piante ed i murales hanno donato colore pure alle case diroccate. Le diverse serate organizzate, con musica dal vivo ed aperitivi in tema, creano sinergia tra diverse etnie e culture.

Un equilibrio questo che è stato interrotto dai cantieri che da quasi 6 mesi hanno messo sotto sopra il quartiere. Ad ottobre 2024 le ruspe hanno calcato l’asfalto di San Berillo.

Nello specifico l’obbiettivo è la riqualificazione di via Di Prima e piazza Turi Ferro già denominata Spirito Santo, e la realizzazione di spazi a verde e nuova pavimentazione, nelle vie Pistone e delle Finanze.

L’intervento delle ruspe prevede la rimozione della pavimentazione esistente in pietra lavica, la demolizione del sottofondo stradale, e la posa di una nuova condotta per le acque di scarico.

Verranno poi realizzate nuove pavimentazioni, e saranno installate sedute e fioriere lungo i lati della viabilità. È prevista una nuova illuminazione che, insieme all’installazione di sistemi di videosorveglianza, garantiranno una maggiore sicurezza sociale.

L’area sarà inoltre dotata di copertura WiFi, in gran parte pedonale grazie all’installazione di dissuasori mobili negli accessi delle due vie. Un prospetto ottimo se non fosse che nessuno si stia curando di coloro che vivono il quartiere.

Da quasi 6 mesi San Berillo è stato trasformato in un cantiere edile che si muove a rilento dando l’impressione che San Berillo sia un cantiere permanente. I lavori sembrano essersi bloccati, le macerie rendono invivibile la zona minando le reali condizioni e bisogni degli abitanti del quartiere.

Basta addentrarsi tra le viuzze per prendere atto di macerie che degradano maggiormente la zona, nessun passaggio di sicurezza, nessuna considerazione per gli abitanti del quartiere che si sono ritrovati a vivere tra le macerie.

In molti per rientrare nelle proprie abitazioni devono fare slalom tra ferri, mattoni, e tavole di legno. Oltre alla mancanza di sicurezza si evince cosi la totale assenza di igiene ed il possibile incremento della malavita.

Trame di Quartiere non può e non rimane in silenzio. I membri, con sgomento, denunciano quanto di ingiusto sta accadendo in un territorio che già pecca in termini di decoro: lo scorso sabato ovvero, il 22 febbraio, si è svolta una passeggiata tra le viuzze di San Berillo. È stata notevole la partecipazione dei residenti del quartiere e non.

È stato possibile osservare quanto disagiante sia la situazione che gli abitanti del quartiere stanno vivendo, oltrepassato il limite della dignità umana.

È evidente che le trasformazioni nel corso degli anni, spesso guidate da interessi esterni che non rispondono ai bisogni di chi lo vive, abbiano segnato la zona. I lavori dei Piani Urbani Integrati stano peggiorando la situazione.

Trame di Quartiere ha voluto lanciare un messaggio solidale, per far si che l’amministrazione si renda conto che oltre al turismo esistono residenti che pagano le conseguenze del degrado.

Rivalutare San Berillo vuol dire aiutare ed educare chi lo vive ad una vita libera e onesta.
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