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Dopo 45 anni torna al suo posto un pezzo di storia: l'antico sipario del Teatro Massimo

Il grande telone rappresenta “L’uscita di Ruggero II dal palazzo reale verso la cattedrale per l’incoronazione”: fu usato fino al 1974, anno in cui il Teatro di Palermo fu chiuso

Balarm
La redazione
  • 5 gennaio 2019

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Realizzato tra il 1894 e il 1896 da Giuseppe Sciuti il sipario originale del Teatro Massimo è tornato al suo posto: nella sala del più grande edificio teatrale lirico d'Italia e uno dei più grandi d'Europa, terzo per grandezza architettonica dopo l'Opéra National di Parigi e la Staatsoper di Vienna.

Il telone è stato restaurato grazie a un accordo tra il Teatro Massimo e la compagnia aerea Volotea che ha finanziato i lavori, autorizzati dalla Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Palermo.

Rappresentata dall'artista siciliano c'è "L’uscita di Ruggero II dal palazzo reale verso la cattedrale per l’incoronazione” e nella rappresentazione del "mito normanno e nella sua corte che celebra il grande Ruggero" si può leggere la raffigurazione metaforica delle grandi famiglie della società palermitana di fine secolo: i Florio, i Whitaker e gli Ingham che compartecipano al fasto della Città.

Questo sipario fu utilizzato dall’inaugurazione del 1897 fino al 1974, quando il Teatro fu chiuso: misura 14 metri di larghezza per 12 di altezza.
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