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Da Ravenna si reinventa a 50 anni (a Palermo): così Maura Morigi ora cambia vita

Vi raccontiamo la storia di una donna che vuole rinascere e che fa parte di l progetto di empowerment che in città forma gratuitamente 120 donne

Francesca Garofalo
Giornalista pubblicista e copywriter
  • 28 maggio 2024

Maura Morigi

Rinascere professionalmente ancora e ancora, perché non ci si rassegna all’idea di una società, dove aumentano i casi di donne fuori dal mercato del lavoro con o senza figli, oppure per aver raggiunto una certa età, quasi fosse una data di scadenza.

Lo sa bene Maura Morigi (48 anni), nata a Bagnacavallo in provincia di Ravenna che vive ormai in Sicilia da 15 anni. Donna irriducibile e dalle molteplici vite professionali che nella realtà circostante proietta sempre una visione positiva e una fame di conoscenza.

Unite alla ricerca di esperienze fanno da battesimo al suo percorso di studi che comincia con quelli linguistici dalle suore in Romagna, prosegue con la conservazione e Beni culturali a Ravenna, fino al master in cultura dell’alimentazione a Bologna.

Dopo alcuni lavori presso l’Università di Bologna, una cooperativa di servizi turistici e un contratto non rinnovato si trasferisce a Palermo, città natale del suo amore, dove per i primi tre anni fa la mamma a tempo pieno.
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Ma il desiderio di mettersi in gioco bussa alla sua porta, tanto da intraprendere un percorso di babywearing (terminato all’inizio della pandemia), poi uno di assistente per studio medico e tecnico alle collezioni museali scientifiche.

Nessuno di questi le garantisce però uno sbocco, fino a quando decide di reinventarsi completamente a quasi 50 anni.

A soddisfare questa sua necessità Gilda, di cui fa parte da ottobre dell’anno scorso.

Un progetto di empowerment femminile nato a Palermo nel 2023, sostenuto dal Fondo Repubblica Digitale, che si occupa di formazione gratuita per 120 donne (dai 18 ai 50 anni), di cui 70 da inserire nel mondo del lavoro.

A seguire le donne ci sono dei mentori, esperti di digital, su tre ambiti: digital marketing, ecommerce e fundraising (pensata per le associazioni che devono fare raccolta capitali o crowdfunding).

Anche se incerta sull’età, Maura viene selezionata: «Non ci credevo - dice - mi hanno aiutato una buona conoscenza del pacchetto Office e il corso di segretaria per lo studio medico; e così tra le offerte che c’erano ho scelto quella di cui sapevo meno in assoluto: fundraising/crowdfunding».

Alla prima fase basata su moduli di apprendimento delle soft skill (comunicazione empatica, neuromarketing, ecc…), Maura partecipa alla fase tecnica vera e propria per conseguire le certificazioni Google Hubspot, Fastweb, Go Generali e imparare su social, content marketing, pubblicità con l’intelligenza artificiale applicata agli annunci.

Un percorso dove a fare la differenza è soprattutto il supporto fra le gilde/donne apprendiste: «La grande ricchezza - prosegue Maura - è la rete di donne che si crea, si formano e arrivano ad avere una certa competenza, magari per creare qualcosa di nostro».

Dopo le certificazioni il suo gruppo, 6 donne in totale, ha partecipato alle botteghe. Una formazione on the job di 6 settimane con un maestro di bottega, nel suo caso Claudio Grimoldi di Turbo Crowd, e basata sulla creazione di un progetto per una scuola privata.

«Eravamo intimorite e incerte nell’uso di programmi che non conoscevamo. Ma ci hanno dato fiducia ed è stato un modo per metterci alla prova. Claudio ci ha guidato e nelle ultime settimane, le più toste, siamo riuscite a mettere su delle campagne di raccolta fondi».

Adesso lei e le altre gilde sono in attesa del feedback per il progetto svolto e, se approvato la scuola privata potrà pensare all’inserimento delle donne in azienda.

Un percorso dunque di studio, impegno e opportunità, in cui è fondamentale l’autodeterminazione di ciascuna gilda e che per Maura ha rappresentato un’esperienza basata su "curiosità e scoperta di un nuovo linguaggio di alto livello", il cui valore aggiunto è la svolta che sa e saprà dare alla vita delle donne desiderose di investire su se stesse.

Così è per Maura, che augura a sé e a tutte le altre gilde «Di poter mettere in pratica quello che ho imparato e mettermi in gioco veramente in un’azienda. Poi, se va bene, bene; sennò ci abbiamo provato».
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