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Da 18 anni preside, lotta per Castelvetrano: la storia di Tania, prof della "non violenza"

Dirigente del Polo Liceale e madre di due figli, da anni si batte per i giovani: "Questa città non può restare terra bruciata, deve ridare sogni e opportunità ai ragazzi"

Jana Cardinale
Giornalista
  • 17 dicembre 2023

Tania Barresi

Preside da diciotto anni, sempre a Castelvetrano, ritiene che la scuola debba essere il luogo dove i giovani trovino risposte e, oggi più che mai, anche conforto, in relazione alle difficili situazioni familiari che con maggiore frequenza emergono.

La professoressa Tania Barresi, prima in servizio come Dirigente alla cosiddetta Scuola Azzurra, del Circolo 'Capuana' di Castelvetrano, e dopo sette anni al Polo Liceale, dove si trova per l'undicesimo anno, teme che i ragazzi oggi siano in preda a una fragilità che li rende bisognosi di punti di riferimento, di ascolto e di comprensione, e non ha difficoltà a dire che la colpa è anche degli adulti.

«Sono molto, troppo fragili. Vivono giornalmente situazioni familiari complesse e per tale motivo, assieme ai docenti, portiamo avanti un lavoro che è legato a tutto quello che apprendiamo, a ciò che sentiamo, anche dalle cronache.

Abbiamo deciso di predisporre una serie di incontri con psicologi, criminologi, avvocati, perché loro abbiano contezza dei diversi punti di vista sul tema della violenza giovanile in genere, che si confrontino con persone che hanno realmente le mani in pasta, con addetti ai lavori che possano trasmettere alcuni elementi fondamentali su come procedere nella società contemporanea piena di insidie».
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Un lavoro portato avanti con abnegazione in una città non semplice, come Castelvetrano.

«Io vedo nei giovani una grande necessità di riscattarsi – dice la preside - loro hanno voglia di capire e partecipare, perché sanno che intorno alla città è come se ci fosse terra bruciata, e quello che più mi dispiace è che i ragazzi qui non hanno opportunità, ma devono andare via. Non trovano alternative e anche se studiano all'Università poi non tornano più da noi.

Non trovo alcuna differenza tra i giovani di Firenze e i giovani di Castelvetrano per quanto riguarda le loro idee o i loro sogni, perché non è più come una volta o come si tende, magari, a dipingere questo contesto dall'esterno; sono piuttosto diverse le opportunità. E fino a quando non si capirà che bisogna dare altro a questo territorio, i giovani andranno via.

Deve cambiare la nostra mentalità, non la loro, ma quella di chi ha creato questa società che sta offrendo ben poco alle loro capacità e possibilità». Parole accorate quelle di Tania Barresi, che oltre a essere Dirigente Scolastica è anche madre di due figli, una odontoiatra e uno laureato in Medicina alle prese con la specializzazione in Anestesia.

Un lavoro costante, portato avanti con l'obiettivo di dare, così, agli studenti, la possibilità di apprendere in un ambiente che sia anche empatico, in cui tutte le discipline hanno come scopo principale la loro cura, la loro formazione culturale e personale, il loro benessere.

Il Polo Liceale (che comprende il Liceo Scientifico 'Cipolla', il Liceo delle Scienze Umane 'Gentile' e il Liceo Classico 'Pantaleo') rappresenta un luogo dove studiare, ma anche crescere sviluppando conoscenze, inclinazioni, sogni.

La Dirigente Barresi è coadiuvata da uno staff di insegnanti per fornire risposte concrete alle esigenze dei ragazzi, sia dal punto di vista dell'orientamento post-diploma, per facilitarne le scelte sia universitarie che professionali, che per quanto riguarda il sostegno emotivo, nell'ottica di un progresso personale in un clima costruttivo mirato a supportarli in modo globale.

Una scuola che, soprattutto in un territorio che ha subìto la pesante cappa legata al nome sanguinario di Matteo Messina Denaro, è fonte di importanti opportunità da vivere in un contesto educativo forte e sicuro.

L'Istituto offre già ai ragazzi uno sportello d'ascolto con lo psicologo, ed è sempre attento, oltre che alla didattica, anche al loro aspetto comportamentale, con l'impegno dei docenti/formatori per educarli per prima cosa al rispetto verso l'altro.

«La realtà e la società che i ragazzi vivono è permeata da egoismo e aggressività, e giornalmente, come tutti noi, ascoltano notizie legate a violenze – dice la preside -. La violenza, e quella di genere in modo specifico, è un tema che va affrontato con i giovani sin dalla loro tenera età. Sin dalla scuola primaria è necessario lavorare sul concetto di rispetto e di diversità, che non sono stereotipi ma valori da recuperare.

La drammatica attualità ci porta ad ammettere che sulla violenza di genere è necessario creare una comunicazione comune, che permetta a tutti, ma soprattutto alle donne, di riconoscerla più facilmente e di affidarsi a professionisti adeguati. Sempre più spesso, ai telegiornali, si sentono tragiche notizie di omicidi nei confronti dell'ex partner. Siamo preoccupati.

Perché questa escalation? Quanto sono correlate violenza domestica e violenza di genere? E non dimentichiamo la violenza psicologica, che è subdola e graduale, per cui molto difficile da riconoscere. Ecco perché abbiamo dato vita a un percorso formativo che spero possa dare ai miei studenti la possibilità di riconoscere e comprendere quanto la violenza sia nociva, tossica e lesiva della dignità propria e altrui».

La scuola ha programmato una serie di incontri con gli alunni per discutere di questo argomento. Il 9 febbraio, dedicato alle terze classi, si concretizzerà un progetto che vedrà protagonisti Andrea Giostra, psicologo clinico, criminologo e componente del gruppo di esperti del Garante per i diritti dell’Infanzia e l’adolescenza del Comune di Palermo, Emilio Vergani, sociologo, saggista, professore di sociologia presso l’università LUISS di Palermo, e Don Arnaldo Riggi, direttore della Casa Salesiana di Gesù Adolescente di Palermo, educatore e formatore.

«Si tratta di un percorso di fondamentale importanza visto il periodo umano e storico in cui spesso il sentimento di sopraffazione sembra essere una mera proiezione dell'ego individuale malato e infelice - dice la professoressa Bia Cusumano, che ne è referente -. Assieme alla preside, uno staff di docenti è impegnato per sostenere i ragazzi in questo percorso formativo».

Proprio in questa direzione, al Polo Liceale di Castelvetrano la stessa Cusumano, che è anche scrittrice, ha presentato con l'intervento dello scrittore Vito Benicio Zingales, il suo ultimo libro "Trame Tradite", che contiene una raccolta di ventiquattro racconti al femminile, in cui le donne sperimentano le loro passioni e si misurano, a ogni schianto, con i tradimenti, le mancanze, le svolte, i cambiamenti e le necessarie maturazioni.

Un libro che indaga il dolore, l’inganno, la violenza psicologica e fisica, e che ha come protagoniste donne forti, coraggiose, determinate, che riescono a non piegarsi e a reagire al dolore e alle ingiustizie senza scendere a patti con una realtà di compromessi o ipocrisie.

Un evento voluto dalla scuola per essere monito ed esempio per studenti e studentesse che spesso nel percorso di crescita possono scontrarsi con il caos di certe pieghe dell'esistenza che culminano nel buio dei labirinti più intricati.

Nel solco di tali iniziative, la Dirigente Barresi ha voluto dar vita anche a una borsa di studio che nasce come possibilità per gli alunni del quinto anno - sulla base del merito, dell’impegno nello studio, ma anche del corretto comportamento oltre che della partecipazione alle attività scolastiche - di vincere 500 euro in denaro come incentivo e sostegno economico a proseguire nella carriera accademica, continuando al di là delle mura scolastiche a costruire ascolto dell’altro, coraggio e amore.

La borsa di studio è in memoria di Ada Arcuri, moglie di Filippo Cardinale, Direttore del Corriere di Sciacca, venuta a mancare due anni fa a causa di una malattia. «Un momento importante per i nostri ragazzi che giungono al quinto anno di Liceo colmi di sogni, speranze ma anche di notevoli difficoltà a trovare approdo nel mondo del lavoro – dice la preside - sempre più complesso e farraginoso nei suoi meccanismi».

La borsa di studio è una vera e propria idea dedicata alla parità di genere e al rispetto nei confronti delle donne confluito nel programma 'Obiettivo Donna', già avviato a novembre per concludersi il 30 aprile e l'assegnazione agli studenti meritevoli. Vi sono impegnati i docenti di Lettere di quinto anno, i docenti referenti dei dipartimenti di area umanistica e alcuni esperti esterni.

«Vogliamo così sancire l’importanza assoluta della Scuola come istituzione – conclude la Dirigente scolastica - in un mondo che traccia, nostro malgrado, sempre più spesso orme di violenza e lesione della dignità altrui, piuttosto che cura, presenza e rispetto».
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