MUSICA
Cresciuto (a blues) nella Valle dei Templi: Osvaldo in Sicilia realizza "piccoli sogni"
Il suo brano "Andromeda" prende il nome del teatro di Santo Stefano di Quisquina. Un luogo dove regna la pietra e si respirano pace e spiritualità
Osvaldo Lo Iacono
Ispirato dalla "Valle dei Templi", che trasuda arte in ogni luogo, durante l'adolescenza, tra gli amici e il pallone, la chitarra è stata la compagna con cui farà tanta palestra esibendosi con le sue band in una Agrigento da cui non è voluto mai andare via seguendo sempre passione e territorio di pari passo.
«Mio padre mi porterà ovunque sin da bambino, come quella volta che a 12 anni mi disse: "Andiamo, c'è Ray Charles a Palermo!"».
Andranno a piazza Politeama per assistere al concerto del mito della musica soul con una naturalezza familiare unica.
Da autodidatta, ha studiato con tantissimo orecchio, è riuscito a captare come una vera spugna assorbente tutto ciò che poteva imparare da chi per età era musicalmente avanti. «Ero sempre il piu' giovane, rubavo i segreti degli altri facendoli miei. Sono rimasto sempre me stesso adottando il blues, il genere musicale piu' affine alla mia personalità».
Il suo brano Andromeda prende il nome del teatro di Santo Stefano di Quisquina, in provincia di Agrigento, un teatro che non sembra un teatro, ma un luogo dove regna la pietra e dove si respira pace e spiritualità.
Come sostiene il suo ideatore, Lorenzo Reina, "Lo Spirito come il vento soffia dove vuole"; un luogo dove lo stesso portava negli anni '70 le sue pecore al pascolo e che si è trasformato oggi in un'astronave che sta viaggiando verso la galassia di Andromeda. «Girare "Andromeda" all'interno di questo incantevole Teatro - dice Osvaldo - è stato motivo di appartenenza, sacralità, vanto».
Osvaldo sognava di scrivere e così, l'artista agrigentino, si propone ad Axe una rivista digitale a carattere nazionale rivolta a chitarristi e bassisti.
Attraverso una recensione viene accolto in redazione, qui scriverà e dialogherà con grandi artisti. Da poco è uscito il suo primo Libro "Outside Plaung for Guitar" Edizioni Volontè. Un testo di didattica dedicato a tutti coloro che hanno voglia di imparare. Un lavoro che rappresenta la fotografia del divenire di un uomo che ha saputo sperimentarsi.
Dal 1999 al 2006 è stato il chitarrista dei Tinturia con cui ha vissuto tournèe e televisione con partecipazioni come lo Show 2005 con Ficarra e Picone "ma chi ce lo doveva dire".
È stato anche al fianco di Antonella Ruggero, la prima voce dei Matia Bazar e possiede una carriera consolidata insieme ad Ami Stewart con cui condivide un progetto in duo ricordando anche Mike Francis.
Osvaldo Lo Iacono realizza un atro "piccolo sogno" aprendo "Area Studio" una scuola di musica moderna ad Agrigento offrendo ai ragazzi della sua città tutte le esperienze reali vissute fuori dal territorio.
«Riesco ad attirare i ragazzi, la musica è sempre qualcosa di trasversale, anche se in un'epoca in cui l'ideologica chitarra che si suona d'estate in spiaggia davanti ad un falò è stato sostituita dal bluetooth».
Insieme all'Orchestra Jazz Siciliana suona con Billy Cobham, un'esperienza forte condivisa insieme al batterista statunitense che aveva tanto studiato ascoltando i suoi dischi.
«Sentirmi dire 'I share my music with you' (vorrei condividere la mia musica con te ndr) è stato un premio e un riconoscimento speciale, stimolo per nuovi confronti».
Per la XVIII Edizione del Premio Nino Martoglio, Osvaldo Lo Jacono è stato vincitore di un premio speciale per i meriti artistico-musicali.
Oggi Osvaldo Lo Iacono è ideatore di Festival, produce direzioni artistiche per Daria Biancardi, Lidia Schillaci, Mario Biondi e altri.
È un uomo prima e artista poi, Osvaldo Lo Iacono è detentore di valori. In lui c'è una cassa armonica dove convivono bellezza, musica e serenità siciliane.
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