CRONACA
Chiude la pizzeria Di Giovanni: dopo 61 anni Palermo "saluta" il suo leggendario crostino
Un'altra storica insegna di Palermo ci lascia. La trattoria-pizzeria di via Leonardo da Vinci dal 1961 è stata un punto di riferimento per generazioni di palermitani
Pizzeria Fratelli Di Giovanni - Foto di Giuseppe Cucchiara
Per generazioni di palermitani è stato il punto di riferimento in cui gustare il meglio del cibo tradizionale: pani c’a meusa, pane e panelle, broccoli, cardi e carciofi in pastella, sfincione, pizza, le paste tipiche palermitane, le polpette di sarde e poi… "Sua Maestà, il Crostino". Come ricorda qualcuno fra i suoi clienti storici «A Palermo tutte le rosticcerie fanno i crostini ma, a mio avviso, quello di Totò Di Giovanni è, e per me resterà sempre, il crostino!!!».
Per i palermitani emigrati, "una mangiata da Di Giovanni" era tappa obbligata ogni qualvolta si tornava in città.
«Posso dire di avere visto l'ascesa delle loro attività, perché cresciuti nello stesso quartiere, le case popolari di via Malaspina - racconta Pino Apprendi -. Settimo era un campione del pallone, un goleador e il povero Riccardo, il più piccolo, era dj in una radio, Diego il mago. Bartolo con il figlio Cristian, il Pipi Rum, Ottavio (Stng) la Carmen. Le serate passavano fra il bar Oasi, il bar Sole, adiacente la pizzeria attrezzato di juke box e la pizzeria. Chiudendo Totò Di Giovanni chiude una delle ultime insegne storiche di quel quartiere».
I clienti più affezionati, appena appresa la notizia dell'imminente chiusura non hanno rinunciato all'ultima abbuffata: «Non ho potuto, non ho voluto, rinunciare all’ultima “mangiata” da quello che, dopo più di 50 anni, non considero un fornitore, ma un amico, che ha visto bambino prima me e dopo mio figlio, che oggi ha mangiato l’ultimo panino con la milza di Totò e gli ultimi crostini - scrive Giuseppe Cucchiara in un post sui social -. Da domani, Totò, Luciano e gli altri che hanno lavorato qui dentro, si godranno il meritatissimo riposo. E lo faranno potendo andare fieri di avere sfamato generazioni di palermitani che, ne sono sicuro, sentiranno la loro mancanza. Un abbraccio a loro, e che i crostini siano con Voi».
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