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Gli Isolani: con gli anziani ci vuole pazienza 1

Scopriamo che nell’isola deserta vivono altri personaggi, tra cui un bistrattato pensionato chiamato Don Mimì, alle prese con i soliti problemi di tutti gli anziani...

  • 30 dicembre 2003

Autore della striscia di questa settimana è Giuseppe Quattrocchi, termitano doc classe 79. La passione per il disegno lo ha torturato fin da piccolo, inutile cercare di fuggirne. Cresce a pane e Alan Ford, con il contorno dei Tex Willer di suo papà, ma scopre l’amore vero per il fumetto in seconda media, quando venne colto da illuminazione caravaggesca mentre sfogliava un albo di Dylan Dog (le cronache assicurano il numero 77). Terminate le medie decide di seguire la sua irrefrenabile passione ed iscriversi ad un istituto che gli assicurerà tutto il supporto di cui avrà bisogno: un tecnico geometra (??? eppure è così….). Nonostante le squadrette e i fogli millimetrati, comincia la sua carriera disegnando ”le fantasmagoriche avventure di Super Chiwaolin” che ben presto diventa la mascotte dell’istituto.

Per meglio coltivare la sua passione, scappa attraverso un tunnel perfettamente progettato e trova ospitalità presso l’Istituto d’Arte di Cefalù, in provincia di Palermo, dove per la prima volta espone pubblicamente una serie di vignette umoristiche con argomento ”sesso, prevenzione e promiscuità”. Dopo la scomunica e il diploma decide di continuare a farsi del male iscrivendosi all’Accademia di Belle Arti di Palermo, ma dopo il secondo anno fugge anche da lì: «Vabbè farsi del male...ma li si esagera!», commenta intervistato al momento della fuga, dopo essersi calato dalla finestra del terzo piano grazie alle trecce di una sua collega di corso. Attualmente membro del Gruppo Trinacria, sta partecipando allo stesso corso di fumetto che ha forgiato altri prodigiosi talenti come la sua dolce metà Rosa (che vedrete prossimamente) e Roberto (visto la settimana scorsa). Ha da poco ottenuto una pubblicazione per Fumettagenda e coltiva qualche altro progettino qua e là. Se dovesse fuggire un’altra volta…..abbattetelo!

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Scopriamo adesso la vita e le opere di un altro dei creatori delle strisce de “Gli Isolani”: Giovanni Di Gregorio. Appassionato di Storia della Scienza, è stato qui e lì tra l'Africa, il Sudamerica e i Balcani ad aumentare il numero dei derelitti; ha lavorato come un matto per sette mesi nell’ospedale psichiatrico di Palermo; ha speso il suo servizio civile presso un Centro di Accoglienza per tossicodipendenti dove ha imparato che nella vita non è vero che contano i "fatti”; ama il free-climbing, il trekking e un paio di altre cose che finiscono per -ing. Tra cui ovviamente i fumetti (che in inglese si dice writing per lo scrivere e drawing per il disegnare). Un percorso lastricato di buone intenzioni che, consapevole o meno, l’ha fatto incontrare con qualche nome… A Palermo frequenta un corso di fumetti diretto da Gianni Allegra, e così fu creata la "Scuola di fumetto palermitana", un’enorme arancina come simbolo. Mangiare arancine era infatti la cosa che gli riusciva meglio. In compenso -si fa per dire- il gruppo partecipa a varie attività pseudo-culturali: tutto "a gratis" ovviamente, per la Fame e per la Gloria.

Ma la fortuna è bendata, così vince il secondo premio dell’edizione 1997 di "Rovigo a strisce". Non ha mai chiesto il numero dei partecipanti per pudore. Però presidente della commissione giudicatrice era Giorgio Cavazzano, famoso e pluripremiato autore Disney, e tanto vi basti. Poi una bella pubblicazione su Schizzo, ancora citata negli annali dell’umorismo, e un libro per la scuola media in cui ha corretto, senza saperlo, i fumetti di Luca Boschi, uno stimato saggista e sceneggiatore che nasconde una segreta passione per il disegno. Quindi si dedica anima e corpo all’illustrazione per ragazzi, ma i ragazzi gliela restituiscono subito. In un momento di illuminazione comincia a scrivere e si trasforma in abile e prolifico sceneggiatore: Piccoli Brividi per la Panini in primis, poi il Gruppo Trinacria e gli Isolani, adesso provini qui e li. Insomma, gli manca di fare l’idraulico e il monaco sufi e nella vita avrà fatto quasi tutto.

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