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Caro terrone fuori sede, bentornato in Sicilia: ecco la guida alla sopravvivenza

Si ok, sei a casa per le Feste ma non vanificare gli insegnamenti preziosi dell'imbruttito nordico: ogni tanto organizza una call e prima di brindare al new year scrivi ai friends

  • 22 dicembre 2017

La zia Yetta dalla serie Tv "La Tata"

Terrone fuori sede, parlo con te. Sei sicuro di essere pronto per tornare in Sicilia in vista dei tanto attesi cenoni di Natale e di Capodanno?

Ok, torna e sii felice, ma non vanificare in due settimane tutto quello che l'imbruttito nordico ti ha insegnato, con pazienza e perseveranza, per mesi.

Ecco una piccola guida su come sopravvivere alle feste senza prendere peso, senza lasciarsi travolgere da domande imbarazzanti e, soprattutto, tenendo sempre l'occhio sul fatturato.

1) sopravvivere ai pranzi e ai cenoni: porta in tavola una schiscetta vuota. Va bene le feste, va bene godersi la vita, ma attenzione alle porzioni. Stop ai mega piatti della mamma e della nonna, stop alle solite giustificazioni “se non mangio ci resta male”.

Mangia serenamente ma, prima di ingozzarti, dosa il tutto! Inserisci gli anelletti a forno o le fette di polpettone dentro la schiscetta che porti solitamente con te a ogni pausa pranzo. Così sarai certo di mangiare le giuste porzioni.
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Dopo averla riempita infilala nel congelatore e avrai il pranzo pronto per quando tornerete in azienda. Poi torna a tavola e svuota in cinque minuti le teglie appena sfornate.

2) sopravvivere alle tombolate: ok divertirsi con gli amici, ok non badare a spese, ma l'occhio deve rimanere vigile sul fatturato anche durante le festività. Quindi, prima di scegliere il budget da investire nell'acquisto di cartelle da tombola, fai dei veloci calcoli così come l'imbruttito ti ha insegnato: quante persone stanno giocando insieme a te? Quante cartelle acquistano in media? Qual è il valore di ogni singola cartella? Fai quindi un rapidissimo calcolo delle probabilità per capire se potrai azzeccare un ambo, un terno ecc. Nulla va lasciato al caso.

3) sopravvivere al Mercante in Fiera: qui la situazione si complica perché il gioco esige della presenza di una commissione antimafia apposita (pardon, commissione anticorruzione, è un termine più attuale per la politica siciliana) che vigili sulla trasparenza e sul rispetto delle regole.

Chiedi di presiederla e scegli con cura i tuoi partner. Occhio a evitare gli ubriachi, i facilmente corruttibili con un cicchetto di vodka o un bicchiere di spumante e, peggio ancora, quelli facilmente corruttibili con una fetta di pandoro.

Ti renderai conto, quindi, che non potrai scegliere nessuno. Sarai solo tu il componente della commissione anticorruzione quindi corrompi, scatenati: non lo vedrà nessuno! Ah no, non si fa!

4) sopravvivere alla domanda “e la fidanzata / e il fidanzato”? Qui le lezioni del nordico imbruttito ti vengono subito in soccorso e sono più che utili! Forse le più utili di tutte! Spara tre – quattro anglicismi a caso in una frase alla Tognazzi e il gioco è fatto.

Un esempio: “Ma guarda, prima di partire abbiamo fatto una call giusto per fare un check. Siamo rimasti di ri-aggiornarci con un brief al new year, tutto in chiave molto easy e friendly! Magari davanti un ape o una lambretta, poco cambia! Alla fine non lo vedi come stuzzica? Sembra tutto prematurato”. In pochi avranno il coraggio di chiederti cosa significa.

5) sopravvivere alla lentezza: non vorrai mica tornare a essere lento in tutto? Non vorrai mica perdere il ritmo e, soprattutto, la puntualità conquistata dopo mesi di gavetta e di fatica!?

Niente panico, tieniti allenato con queste semplici regole. Se passeggi in piazza con gli amici, chiedi agli anziani di mantenere la destra così da poterli sorpassare a sinistra.

Al bar, quando devi pagare il conto, chiedi gentilmente al cassiere di non stare a conversare per ore con il tipo in fila davanti a te. Possono sempre sentirsi in orario post – lavoro! Che serietà è mai questa?

E cosa sono questi pranzi che iniziano alle 14 per finire alle 18? Ricorda a tutti che hai un ritmo ormai diverso e che il tuo stomaco inizia a brontolare già alle 11.45. Non ti ascolterà nessuno, lo sappiamo, ma niente paura: esci (ribadisco “esci”) la teglia di pasta a forno già pronta e inizia a mangiare. Poi alle 14, quando arrivano gli altri invitati, preparati una seconda porzione non dimenticando però di misurare quella da portare al nord con la schiscetta.

Cerca inoltre di dare appuntamenti precisi, indicando non solo i minuti ma anche i famigerati secondi: una delle prime cose che hai scoperto vivendo al nord e che no, non si mangiano.

6) e poi, ricorda, basta sprecare benzina facendo il “giro in macchina”. Per quanto puoi camminare per ore, non digerirai mai il pranzo seduto su un'auto. Scegli piuttosto (anzi, piuttosto che) di essere ecofriendly e spostati in bici.

Ah, non hai una bici? C'è sempre il bike sharing! Ah, nel tuo paese sono così giargiani da non avere il bike sharing? Frega (ops, noleggia) il triciclo di un nipote o cuginetto.

Ne troverai uno, anche di quarto grado, invitato al cenone o al pranzo e che manco sai come si chiama. Ma è “sangue del tuo sangue” e gli vuoi bene ugualmente.
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