ARTE E ARCHITETTURA
Arte come cura al disagio giovanile: al Civico di Palermo è in mostra il gioco ma senza azzardo
Protagonista è l'arte, quella di 13 artisti raccolti in una collettiva che unisce altrettante interpretazioni sul tema del gioco d’azzardo patologico
Nel solco di questo prezioso binomio lo scorso 26 febbraio è stata inaugurata una delle azioni progettuali, la collettiva di grafica digitale "Pixel Azzarda l'arte e mettila da parte" nella cornice istituzionale del padiglione 24 dell'ospedale A.R.N.A.S. Civico di Palermo.
Finanziato dalla Regione Siciliana “Azione diretta alla prevenzione del Disagio Giovanile ed al sostegno dei “giovani talenti” sul “Fondo politiche Giovanili” Anno 2018, ideata dall’Associazione ManSourcing in collaborazione con Intermediajob, Il progetto ha attivato una campagna informativa di prevenzione del Disagio Giovanile e nello specifico nella prevenzione del G.A.P. Gioco d’Azzardo Patologico nel territorio della Provincia di Palermo, partner del progetto.
«Il progetto Pixel – ha commentato Pierenrico Marchesa, direttore di Chirurgia oncologica dell'Arnas Civico, in rappresentanza del Club Palermo Est – ha come obiettivo generale quello di contrastare il disagio giovanile e l’impoverimento delle relazioni interpersonali. Lo fa attraverso i giovani, ormai abituati quasi esclusivamente al dialogo virtuale in rete, e per i giovani, tramite innovativi programmi formativi, in modo da fornirgli un luogo dove essere protagonisti con la loro creatività, il loro impegno e il loro entusiasmo».
Protagonista è l'arte, quella di 13 artisti raccolti in una collettiva che unisce 13 interpretazioni sul tema del gioco d’azzardo patologico. 13 collages di 13 artisti di fama internazionale. 13 viaggi concepiti dalla sensibilità personale.
Sono esposti al Civico Di Cristina Benfratelli: Ade (Angelo De Grande), Massimo Nota, Altes (Alessandra Tescione), Miss Printed, Adriana Bermudez, Nadia Radik, Demetrio Di Grado, Papervandalism (Angelo Bramanti), Jonathan Garbet, Samuel Eller, Kallette Elliott, Zerouno design, Lady Dada.
Una mostra tesa a separare l'essenza primordiale e sana del significato di “gioco” da quella che possiamo definire una deviazione impropria di significato una volta divenuto “gioco d'azzardo”, condizione che appare più corretto ridefinire chiaramente e in forma sintetica “azzardo”.
L'artista come sentinella delle trasformazioni veloci della nostra strana contemporaneità riesce meglio di altri attori culturali ad elaborare e sintetizzare risposte rapide, chiare e adeguate per convincere le nostre coscienze ad accarezzare percorsi maturi e benefici, intrisi dalla positività di istanze che hanno il proprio fulcro ancora una volta nel gioco ma privo di azzardo e azzardi.
È in questo solco che sembra incunearsi il lavoro originale e seduttivo dei 13 collagisti aderenti, lavori visibili tutti i giorni negli orari di accesso al padiglione ospedaliero fino al prossimo 17 marzo.
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