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Allacciate (o slacciate) le cinture, arrivano le feste: cosa cucinare in Sicilia l'8 dicembre

In Sicilia dicembre è una tavola che non si sparecchia mai: ecco a voi una guida per tutti i piatti tradizionali perfetti da cucinare per la prima festività natalizia dell'anno

Alice Marchese
Giornalista
  • 30 novembre 2024

Tutte le ricette per l'immacolata a Palermo

Si sa, in Sicilia dicembre è una tavola che non si sparecchia mai: a dare il via alle festività natalizie è proprio l'8 dicembre (ma anche la vigilia fa il suo lavoro) e per l'occasione siamo pronti a darvi dei consigli per un pranzo di 24 h .

Le verdure in pastella, le sarde a beccafico e i carciofi alla villanella fanno parte della prima tranche. Questi sono gli antipasti siculi che finiscono in un batter d'occhio e che immediatamente vengono sostituiti da teglie di pizza e sfincione.

Per chi non riesce a dire di no alla pasta, non disperate: c'è spazio anche per voi. Le lasagne, i cannelloni e la pasta al forno sono quelle pietanze comprensibilmente irrinunciabili.

Il secondo è il capretto "aggrassato" da cui si può comunque ricavare la pasta il giorno dopo. Per concludere, immancabili i buccellati, la cassata al forno e le cassatelle ripiene di ricotta.

Verdure in pastella
Non solo sono un antipasto o un contorno perfetto, ma portano in tavola il sapore autentico della Sicilia, con un morso che evoca allegria e convivialità. Un piatto semplice ma capace di conquistare ogni palato e perfetto per ogni occasione.
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Creare la pastella è proprio un'arte e il suo potere è rendere croccante e avvolgente qualsiasi ortaggio, ma non solo. Oltre i broccoli, cardi, carciofi, zucchine e fiori di zucca, ci sono altri ingredienti inaspettati. Anche la ricotta e le alici, purché non siano rispettivamente piene di siero e olio, fanno egregiamente il loro lavoro regalando emozioni irripetibili.

Sarde a beccafico
In siciliano sardi a beccaficu, possono essere sia un antipasto o un secondo, ma non prendiamoci in giro. Nel momento in cui vengono preparate, spariscono prima che la tavola venga imbandita per l'occasione.

Di solito è una sola sarda arrotolata o a barchetta con un ripieno base di uvetta, pinoli e pangrattato, a cui si possono aggiungere altri ingredienti che conferiscono un aroma inconfondibile. Ad esempio fette di arancia o limone.

Carciofi alla villanella
I "cacocciuli a viddaniedda" sono un contorno tipico della tradizione siciliana. Questi deliziosi ortaggi vengono farciti con un battuto di aglio, prezzemolo, pecorino e pangrattato, quindi cotti in tegame con olio e un goccino di acqua. Una valida alternativa sono anche i carciofi alla Gibellina.

I primi piatti a cui non puoi dire di no
Per chi non può affrontare una festa senza pasta, a salvarvi sono i classici piatti che mettono d'accordo tutti i commensali: lasagne, cannelloni e pasta al forno.

Ci sono svariati condimenti con cui farcire lasagne e cannelloni. Che sia il classico ragù di carne al sugo oppure ricotta e spinaci, ma non finisce qui.

Date il libero sfogo alla fantasia con zucca, speck e perché no qualche formaggio che si sposa con le sfoglie. Mentre la pasta al forno vuole il ragù e su questo c'è poco da discutere. È uno di quei dogmi della cucina siciliana che non ammette varianti "strutturali".

Eppure ogni famiglia ha la sua aggiunzione del cuore che rende la teglia originale, come melanzane fritte, tuma, uova, prosciutto e chi più ne ha più ne metta.

Pizza e sfincione
Ecco a voi i piatti su cui si può giocare di più. Adatta a tutti i palati, possono essere condite come si preferisce che sia con salumi, crema di zucca o di qualsiasi altro ortaggio accompagnati da formaggi vari. Per lo sfincione, la scelta è tra quello classico con salsa, cipolla, caciocavallo e alici o quello bagherese.

Conosciuto anche come sfincione bianco, il nome che evidenzia una differenza cromatica con quello rosso della città di Palermo, ma la differenza non è solo nel colore.

Non si tratta solo di assenza di pomodoro nel condimento ma della presenza di ingredienti diversi: tuma (formaggio tradizionale siciliano), acciughe, ricotta, cipolle bianche appassite e mollica di pane tostata mista a caciocavallo.

Capretto glassato
Il secondo per eccellenza, il capretto "aggrassato" con le patate. Questo piatto è un jolly, scalda il cuore (e lo stomaco) non solo a chi ha scelto di gustarlo dopo gli antipasti e i primi.

Per i più coraggiosi quello che resta diventa un perfetto primo da cucinare la sera o addirittura in un secondo momento così che la magia prosegua nei giorni seguenti.

I dolci per concludere
In queste occasioni (per non dire sempre), la ricotta è la regina delle feste. Non si può non concludere il primo pranzo-cena natalizio con la cassata al forno e le cassatelle. Per il primo dessert, si tratta di una frolla che racchiude ed abbraccia la crema di ricotta e gocce di cioccolato.

La cassata al forno è il simbolo della Sicilia nel mondo e lo sono anche le cassatelle. Ma non è Natale senza i buccellati. Una magia di pasta frolla ripiena di fichi secchi, frutta secca econfettura, profuma di spezie di vario tipo: cannella, chiodi di garofano, cardamomo e noce moscata.

Un'altra torta è la Sicilianella, un dolce strepitoso perché è morbido, buonissimo e per prepararlo bastano davvero cinque minuti. Pochi anche gli ingredienti: due principalmente, ricotta e uova.

Pandoro e panettone ovviamente accompagnano la fine del pasto, purché non si concluda unicamente con la frutta perché, come ha detto la celebre Teresa Mannino: «Il mandarino non si digerisce bene». E noi non vorremmo mai che questa guida comprometta il vostro stomaco.

Buon appetito!
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