MAMME E BAMBINI
A Palermo c'è un "Villaggio per crescere": i racconti delle mamme sul centro a Danisinni
Uno spazio gratuito dove i bambini fino a 6 anni e le loro famiglie possono incontrarsi e passare del tempo di qualità insieme, supportati da educatori
Un bimbo che gioca al "Villaggio per crescere" a Danisinni
Anche per le mamme e i papà che hanno desiderato fortemente diventarlo e che sono arrivati preparatissimi alla nascita, c’è quasi sempre un momento fisiologico in cui ci si sente un po’ smarriti in questa nuova grande avventura che ci si appresta a vivere.
Al di là della famiglia d’origine, che spesso è lontana o con cui ci si scontra sui temi relativi all’educazione dei figli, molti genitori avvertono sempre più la necessità di un confronto tra pari o con dei professionisti, un momento di condivisione sui temi a loro cari.
L’obiettivo è quello di mettere a disposizione uno spazio gratuito dove bambine e bambini da 0 a 6 anni e le loro famiglie possono incontrarsi e passare del tempo di qualità insieme, supportati da educatrici ed educatori formati.
Il Villaggio di Palermo si trova all’interno del Borgo Sociale di Danisinni (impostate sul navigatore parrocchia Sant'Agnese di Danisinni) e si inserisce nel progetto di riqualificazione del territorio di Danisinni portato avanti, già da molti anni, da Fra Mauro Billetta, parroco di Sant’Agnese, e dall’associazione Insieme per Danisinni.
«Lo scopo del Villaggio - racconta Francesca Pernice, una mamma che lo ha frequentato - è quello di accompagnare per mano famiglie e bambini in diverse attività, i genitori sono al centro del progetto tanto quanto i bambini».
A chi pensa che sia un "parco giochi montessoriano", la coordinatrice Monica Li Vigni spiega che quello che le educatrici e gli educatori propongono sono attività da fare insieme, piccoli e grandi, che possano sostenere lo sviluppo dei piccoli e rafforzino la relazione con i grandi.
Leggere insieme, coltivare un piccolo orto, disegnare, giocare con poco, fare musica, sbizzarrirsi con le attività manuali, sono tutte attività che nella loro semplicità hanno un grande impatto sulla relazione bambino/adulto di riferimento.
«Io e le bimbe siamo state accolte come in una famiglia - racconta Daniela Giliberto – e con le bravissime e dolcissime operatrici abbiamo realizzato, insieme alle altre famiglie, dei magnifici capolavori. Un acquario con vari materiali di recupero, un bruco con i rotoli della carta...insomma hanno stimolato la creatività dei piccoli facendoli divertire e rilassare al contempo».
«Spesso le mamme e i papà (ma talvolta anche le nonne) - dice Monica Li Vigni - hanno bisogno di momenti di scambio sui vari temi che riguardano l’accudimento e la relazione coi bambini e con le bambine.
La bellezza del Villaggio è anche questa: tutti i caregiver vi possono trovare un luogo in cui confrontarsi tra loro su vari argomenti ma anche delle educatrici formate che possano supportarli qualora ne sentissero la necessità. Roberta Morello ed Ilenia Oddo sono due pedagogiste e non di rado è successo che ci abbiano richiesto delle consulenze individuali che siamo state ben felici di fare. Gli argomenti sono stati i più disparati, dall’arrivo di un fratellino, all’uso consapevole delle tecnologie digitali fino all’alimentazione responsiva.
Inoltre al Villaggio si riunisce anche il Gruppo Maternage, di cui faccio parte in quanto mamma alla pari in allattamento, che offre supporto su temi come l’allattamento, alto contatto, fasce porta bebè, sonno dei bambini, alimentazione complementare e in generale sulla genitorialità consapevole».
«Per noi genitori questo luogo è importante - dice Salvina Mantione - ci consente di poter giocare con i nostri figli sotto la guida di personale attento, specializzato, accogliente, sempre pronto a dare consigli e spunti utili sulla maternità e la crescita dei bambini».
Nella fattoria sociale, in cui è inserito il Villaggio, «c'è anche una piccola area giochi con altalena, scivolo e giostra girevole, aggiunge Francesca Pernice - Proseguendo più in là c'è un orto meraviglioso e degli animali (asinelli, cavallo, caprette, galline, etc) e tante aree con tavoli e panchine sotto dei gazebo in legno. Ci siamo sentiti subito accolti, la cosa più bella però è ritrovarsi in questo luogo qualificato e sapere che oggi dona nuova luce al quartiere, ai suoi abitanti e a chi lo visita per la prima volta come noi».
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