ARTE E ARCHITETTURA
A Palermo c'è un teatro dentro una villa: qual è uno dei gioielli della Piana dei Colli
La Piana dei Colli ospita ancora le maestose dimore che ricordano il passato glorioso del capoluogo siciliano. La villa oggi è uno dei luoghi simbolo dell'estate
Villa Castelnuovo
Il motto di Carlo Cottone incarna perfettamente l’identità della tenuta che, da semplice rifugio nato per seguire la moda dei nobili settecenteschi (che si rifugiavano nella Piana dei Colli per godere della frescura estiva), Villa Castelnuovo è diventata un luogo al servizio del popolo.
Questa splendida tenuta, infatti, si trova vicino a molte altre costruzioni sorte nel XVIII secolo per volere dell’aristocrazia siciliana.
Ancora oggi la Piana dei Colli ospita le maestose dimore che ricordano il passato glorioso di Palermo, come Villa Bordonaro ai Colli, la Real Casina Cinese, Villa Lampedusa, Villa Magnisi e tante altre.
Il principe di Castelnuovo, Gaetano Cottone, decise di far costruire la sua residenza estiva nella stessa zona scelta dagli altri nobili e fece innalzare diversi edifici all’interno del terreno di sua proprietà.
In molte tenute italiane di quell’epoca, i nobili erano soliti adattare la ricca vegetazione di loro proprietà per creare un vero e proprio teatro "erboso". In questo spazio potevano avere luogo diverse rappresentazioni, che intrattenevano l’aristocrazia in maniera totalmente immersiva.
Oggi, all’interno di Villa Castelnuovo, è presente il Teatro di Verdura, che non ha le panche in erba, ma rimane ugualmente un luogo suggestivo in cui hanno sede diversi eventi e spettacoli, tra cui quelli della stagione estiva del Teatro Massimo.
Dopo la morte di Gaetano Cottone, la proprietà di Villa Castelnuovo passò al figlio Carlo, personalità molto importante della storia politica siciliana.
Oltre a essere stato il promotore della Costituzione siciliana del 1812, l’erede di Villa Castelnuovo apportò numerose modifiche alla proprietà per perseguire i suoi obiettivi filantropici. Nel 1819, Carlo Cottone ottenne l’autorizzazione dal governo per l’apertura di un Istituto Agrario all’interno di Villa Castelnuovo.
L’obiettivo non era quello di favorire il percorso accademico dei giovani facoltosi, ma quello di offrire possibilità di apprendimento a tutti i siciliani che non godevano di grandi disponibilità economiche.
Per questi motivi, il politico affidò ad Antonino Gentile la progettazione del Gymnasium e il celebre architetto si ispirò al lavoro di Léon Dufourny , che si era occupato della realizzazione dell’Orto botanico.
Le colonne doriche sono le componenti che saltano subito dall’occhio osservando la struttura e servivano a dividere la costruzione in due ali.
I vari locali del Gymnasium fornivano gli spazi per ospitare la biblioteca, la cappella e anche le stanze che permettevano agli studenti di soggiornare all’interno dell’Istituto Agrario. Sulla cupola, invece, si possono ammirare gli affreschi di Michele Varrica e Francesco Ognibene.
All’esterno, il grande parco ospitava, oltre al teatro, diverse statue, tra cui quelle della Musica e dell’Armonia, firmate dal rinomato scultore Ignazio Francesco Marabitti. Purtroppo, Carlo Cottone non riuscì a veder nascere concretamente il suo progetto, inaugurato poi nel 1847 da Ruggero Settimo e diretto dal botanico e agronomo Giuseppe Inzegna.
Nonostante la morte del suo fondatore, Villa Castelnuovo divenne un punto di riferimento per la formazione e per lo studio della botanica a Palermo. Oggi la tenuta è di proprietà della Regione Siciliana e alcune parti sono utilizzate da diversi enti.
Il Gymnasium è gestito dall’Opera Pia Castelnuovo, anche se alcune serre appartengono all’Università degli Studi di Palermo. Il Teatro di Verdura ospita numerosi spettacoli del Teatro Massimo e di artisti internazionali, accanto a porzioni di terreno in cui hanno sede il Club Ippico Siciliano e il Circolo del Tennis di Palermo.
Si può dire che, nonostante i numerosi cambiamenti durante la lunga storia di Villa Castelbuono, questo luogo incantevole rappresenta ancora oggi un’oasi in mezzo alla città, dove il tempo sembra fermarsi e invitare all’apprezzamento della natura che ci circonda.
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