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A 7 anni scrive versi, la mamma crede in lei: Ren, col rap da Palermo sfida i pregiudizi

Nata e cresciuta nel palermitano, la musica è da sempre il colore della sua vita. I suoi credono in lei ed è la mamma a darle il suo soprannome

Francesca Garofalo
Giornalista pubblicista e copywriter
  • 2 settembre 2024

Ren

Le parole si fondono e creano incastri perfetti di rime, chiavi che aprono porte di esperienze e temi personali; quelli di Ren. Nome d’arte di Aurora Pitarresi, una delle pochissime se non l’unica, rapper donna in Sicilia.

Nata e cresciuta nel comune palermitano Villabate, la musica è da sempre il colore della sua vita e un mezzo per sfidare i pregiudizi, in particolare quelli sulle donne che nel campo della musica rap riescono ad emergere solo perché compagne di qualcuno.

Un preconcetto che lei è riuscita a combattere, proprio grazie alla natura esplosiva e combattiva e alla passione.

La sua storia in note e versi, infatti, inizia da bambina quando la madre le dà il soprannome Ren e il padre instilla in lei la passione per la musica con l’ascolto di vari generi, dal pop al rap, che assorbe e interiorizza per poi esprimersi.

E lo fa a 7 anni sull’agenda della madre: «Nel rap - dice Ren - mi sono riconosciuta per il modo di esprimermi; trovare le rime e gli incastri fra le parole mi ha sempre affascinata».
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Crescendo, la passione da sfumatura di vita aumenta, fino a diventare tangibile dopo l’abbandono del terzo anno di Liceo artistico. La scrittura e il rap diventano il suo rifugio fino a quando viene notata da un rapper che la coinvolge nel primo lavoro pubblico: Real talk Cypher.

«Una rubrica - prosegue - dove vengono selezionati tanti rapper, in questo caso della Sicilia, e tutti insieme fanno posse track. Non avevo intenzione di finirci, ho sempre fatto tanti freestyle, ma un po’ per scherzo, un po’ per sfida si è rivelata un’ottima scelta. Da lì è nata l’esigenza di fare canzoni, perché all’inizio mi interessava solo scrivere».

E proprio nel rap, genere in cui si sente capace, riesce a far esplodere i fuochi d’artificio che ha dentro spesso frenati dall’introversione. A ispirarla sono conoscenze ed esperienze di vita, come la mancanza che ha vissuto a 13/14 anni quando i coetanei non c’erano quasi più intorno a lei perché arrestati, persone con stili di vita differenti dal suo, oppure gli atti di bullismo ricevuti dai professori.

Nei suoi testi, oltre a se stessa e ai suoi sentimenti, include pure riferimenti ad artisti che ammira come gli Eagles e i Red Hot Chili Peppers.

Riferimenti immancabili, tutti parte di un obiettivo finale: «Far capire - dice Ren - che si può essere se stessi. Ogni tanto, mi faccio dei complessi su cose che potrei dire più educatamente e invece dico: no! Sono questa ed è giusto che la gente mi veda così. Purtroppo ci sono ideali rigidi e mi piacerebbe diffondere l’idea che una rapper donna possa non seguire degli schemi mentali e pregiudizi».

Attualmente Ren fa parte della Southside Records collettivo ed etichetta discografica siciliana composta da rapper e producer, con la quale arriveranno presto i primi lavori ufficiali.

Obiettivo da perseguire insieme a quello di portare a termine degli studi liceali interrotti. Nel frattempo, Ren sogna un futuro da grande performer e a tutte le ragazze che come lei vogliono intraprendere la strada del rap e hanno dei dubbi, consiglia di non avere incertezze e anche se «da un certo punto di vista - conclude - può essere difficile farsi prendere sul serio, una volta che ci riesci hai la strada libera perché è un settore dove non ci sono altre donne e non c’è competizione».
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