ARTE E ARCHITETTURA
Museo delle Marionette: "Le Sirene di Fortunato"
Saranno più di settanta le sirene che potranno essere ammirate al Museo delle Marionette: una raccolta varia, con pezzi provenienti da tutto il mondo
«Viaggiatore instancabile, aveva trascorso alcuni anni della sua giovinezza in Sud America - prosegue Margherita Bianca - Attratto in modo particolare dal Brasile, era rimasto suggestionato dai riti del Candomblè, religione di origine centrafricana, arrivata in quei luoghi assieme alle navi degli schiavi e che proprio lì e nelle isole dei Caraibi, si era radicata». Fortunato Cravana rimase affascinato da Jemanjà, la sirena, la dea del mare, il personaggio più affascinante del Candomblé. La sua funzione è quella di orientare gli esseri umani e di offrire sempre una via d’uscita dalle difficoltà, rappresenta per i cultori del Candomblé la femminilità adulta, matura e tranquilla. L’artista il 2 febbraio di ogni anno, tornava a Salvador de Bahia, dove si celebra la festa più suggestiva per lodare Jemanjà: così, come per gioco, Cravana iniziò ad acquistare qualche sirena trovata durante i suoi viaggi ed anche gli amici, a poco a poco, non esitano a fargliene dono. Nel tempo creò una piccola collezione che crebbe anche grazie a quelle commissionate agli amici pittori o scultori, o ai giovani artisti che volentieri sostenne in questo modo.
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