"Opificia" negli storici saloni di Villa Pottino: due giorni dedicati all'artigianato e al vintage

Un'edizione speciale, pensata per la festa della mamma (che si celebra domenica 14 maggio) per il nuovo appuntamento con la mostra mercato Opificia, la fiera dedicata all’artigianato siciliano, all’enogastronomia e al vintage organizzata dall’Associazione Artigianando a Palermo.

La nuova edizione si svolge nei saloni di Villa Pottino, sabato 7 e domenica 8 maggio, dalle 10.00 alle 20.00 con ingresso gratuito.

Gli storici saloni di Villa Pottino ospitano ancora una volta diverse postazioni con artigiani provenienti da tutta la Sicilia che esporranno borse pregiate cucite a mano, abbigliamento, gioielli di alto livello, ceramiche artistiche, oggettistica sacra e tanto altro.

È possibile anche acquistare prodotti gastronomici a km0, con uno spazio dedicato ai produttori. Diverse anche le associazioni di volontariato che saranno ospitate.

Opificia nasce nel 2019 da un’idea di Luca Tumminia, organizzatore e presidente di Artigianando.«Opificia - spiega l'ideatore - in breve tempo è diventato uno degli eventi più importanti che organizziamo e per questo sento il dovere di ringraziare la cittadinanza palermitana, ma anche siciliana in generale, che di volta in volta viene a trovarci a Villa Pottino.

Oltre a presentare i lavori di molti artigiani siciliani, che poi è il vero focus dell’associazione, Opificia va inserita in un progetto ben più ampio che Artigianando sta portando avanti ormai da diversi anni e cioè quello di far conoscere a quanta più gente possibile i luoghi storici di questa città. Villa Pottino – conclude - è un vero fiore all’occhiello di questa città e Opificia sembra essere stata pensata per questo luogo».

La storica dimora palermitana dalla facciata neorinascimentale, fu costruita nel 1915 su disegno dell’architetto Ernesto Armò, si sviluppa su quattro piani che si affacciano nello splendido parco sottostante dove è possibile ammirare rari esemplari di ficus e altri tipi di piante e oggi
rappresenta uno degli ultimi esempi del Liberty palermitano, sfuggita negli anni 60 al “sacco” di Palermo.