Mozart, Chačaturjan, Schubert: al Politeama lo Stradivari di Aiman Mussakhajayeva
Aiman Mussakhajayeva
Profuma d'internazionalità ed eccellenza il concerto in programma venerdì 21 e sabato 22 febbraio al Politeama Garibaldi: sulle note di Mozart, Kachaturian & Schubert il Maestro Alessandro Bonato dirige l'Orchestra Sinfonica Siciliana con il flautista Matteo Diego Scarcella e la grande violinista kazaka Aiman Mussakhajayeva per la nuova stagione dell'Orchestra Sinfonica Siciliana.
Aiman Mussakhajayeva è considerata oggi uno dei massimi rappresentanti della scuola di violino del Kazakistan, un'artista dal brillante talento che nel tempo ha saputo distinguersi riuscendo a ottenere numerosi riconoscimenti e primati a livello internazionale.
Non a caso nel 2012 è diventata la prima artista kazaka a firmare un contratto con la prestigiosa etichetta Deutsche Grammophon. Nel 2000 è stata onorata con un Premio di Stato per i successi conseguiti nel campo della cultura e nel 2002 ha ricevuto il premio per i suoi successi nella sfera dell'arte e della musica, oltre a una medaglia speciale dedicata al 20esimo Anniversario dell'Indipendenza della Repubblica del Kazakhstan.
Nonstante ciò Mozart scrisse con particolare cura la parte solistica, mostrando di conoscere perfettamente le caratteristiche tecniche ed espressive del flauto già nell’impegnativo primo movimento, Allegro maestoso, tutto intriso di una maestosità di ascendenza rococò nel quale il flauto si produce in passi di particolare virtuosismo.
Un’atmosfera notturna, ottenuta grazie al particolare timbro degli archi con sordina, domina il secondo movimento, Adagio ma non troppo, nel quale il solista dopo una breve introduzione orchestrale si produce in un tema intriso di romantica malinconia per concludere, infine, con l'ultimo movimento in cui il ritmo cadenzato del minuetto scandisce un elegante Rondò nel quale il solista può dare prova della sua abilità virtuosistica.
Da una composizione per flauto si passa poi a una composizione per violino: è il Concerto in re minore per violino e orchestra di Chačaturjan, composto nel 1940 per il grande violinista russo David Oistrach, che lo eseguì a Mosca nello stesso anno.
Un lavoro in cui emerge chiaramente la poetica musicale del compositore sovietico volta all’esaltazione del folklore musicale armeno che costituisce uno degli aspetti più importanti, se non la base, della sua intera produzione.
Questo Concerto costituisce un’importante tappa dell’evoluzione stilistica di Chačaturjan che con questo capolavoro ha dato vita a una pagina particolarmente bella dal punto di vista melodico. Nel Concerto, inoltre, il linguaggio musicale adottato dal compositore e ampiamente ispirato alla musica popolare armena è nettamente semplificato rispetto a quello usato per il precedente lavoro per pianoforte e orchestra di quattro anni prima.
Gran finale con la Sinfonia n.4 in do minore D 417 di Schubert, soprannominata a posteriori dallo stesso compositore "La Tragica" e opera che non ebbe un successo immediato: fu eseguita per la prima volta soltanto nel 1849, ben 21 anni dopo la sua morte.
A testimonianza dell’influenza di Beethoven su Schubert la scelta della tonalità di questa Sinfonia, il do minore, la stessa della Quinta del compositore di Bonn, idonea a creare in modo efficace l’atmosfera tragica indicata dal titolo.
Ventinove concerti in abbonamento, il concerto di Natale e quello di Capodanno, quattro concerti per famiglie e una stagione dedicata alle scuole: la 61esima stagione dell'Orchestra Sinfonica Siciliana, in programma da ottobre 2019 a maggio 2020 e a cura del direttore artistico Marcello Panni, profuma d'internazionalità (ne abbiamo parlato qui).
Aiman Mussakhajayeva è considerata oggi uno dei massimi rappresentanti della scuola di violino del Kazakistan, un'artista dal brillante talento che nel tempo ha saputo distinguersi riuscendo a ottenere numerosi riconoscimenti e primati a livello internazionale.
Non a caso nel 2012 è diventata la prima artista kazaka a firmare un contratto con la prestigiosa etichetta Deutsche Grammophon. Nel 2000 è stata onorata con un Premio di Stato per i successi conseguiti nel campo della cultura e nel 2002 ha ricevuto il premio per i suoi successi nella sfera dell'arte e della musica, oltre a una medaglia speciale dedicata al 20esimo Anniversario dell'Indipendenza della Repubblica del Kazakhstan.
Adv
Il concerto si apre con il Concerto in sol maggiore KV 313 per flauto e orchestra di Mozart, che il compositore austriaco scrisse nonostante il suo dichiarato scarso amore per questo strumento musicale.Nonstante ciò Mozart scrisse con particolare cura la parte solistica, mostrando di conoscere perfettamente le caratteristiche tecniche ed espressive del flauto già nell’impegnativo primo movimento, Allegro maestoso, tutto intriso di una maestosità di ascendenza rococò nel quale il flauto si produce in passi di particolare virtuosismo.
Un’atmosfera notturna, ottenuta grazie al particolare timbro degli archi con sordina, domina il secondo movimento, Adagio ma non troppo, nel quale il solista dopo una breve introduzione orchestrale si produce in un tema intriso di romantica malinconia per concludere, infine, con l'ultimo movimento in cui il ritmo cadenzato del minuetto scandisce un elegante Rondò nel quale il solista può dare prova della sua abilità virtuosistica.
Da una composizione per flauto si passa poi a una composizione per violino: è il Concerto in re minore per violino e orchestra di Chačaturjan, composto nel 1940 per il grande violinista russo David Oistrach, che lo eseguì a Mosca nello stesso anno.
Un lavoro in cui emerge chiaramente la poetica musicale del compositore sovietico volta all’esaltazione del folklore musicale armeno che costituisce uno degli aspetti più importanti, se non la base, della sua intera produzione.
Questo Concerto costituisce un’importante tappa dell’evoluzione stilistica di Chačaturjan che con questo capolavoro ha dato vita a una pagina particolarmente bella dal punto di vista melodico. Nel Concerto, inoltre, il linguaggio musicale adottato dal compositore e ampiamente ispirato alla musica popolare armena è nettamente semplificato rispetto a quello usato per il precedente lavoro per pianoforte e orchestra di quattro anni prima.
Gran finale con la Sinfonia n.4 in do minore D 417 di Schubert, soprannominata a posteriori dallo stesso compositore "La Tragica" e opera che non ebbe un successo immediato: fu eseguita per la prima volta soltanto nel 1849, ben 21 anni dopo la sua morte.
A testimonianza dell’influenza di Beethoven su Schubert la scelta della tonalità di questa Sinfonia, il do minore, la stessa della Quinta del compositore di Bonn, idonea a creare in modo efficace l’atmosfera tragica indicata dal titolo.
Ventinove concerti in abbonamento, il concerto di Natale e quello di Capodanno, quattro concerti per famiglie e una stagione dedicata alle scuole: la 61esima stagione dell'Orchestra Sinfonica Siciliana, in programma da ottobre 2019 a maggio 2020 e a cura del direttore artistico Marcello Panni, profuma d'internazionalità (ne abbiamo parlato qui).
Se vuoi essere informato su altri eventi come questo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
|
COSA C'È DA FARE
-
MOSTRE
L'universo di Monet a Palermo: una speciale esperienza (immersiva) a Palazzo Trinacria
-
MOSTRE
"Iconic Women Multimedia Experience": le eroine di Domenico Pellegrino a Palermo
-
ESPERIENZE
Il Politeama diventa set fotografico per i tuoi scatti: un'esperienza unica a Palermo