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"Divino Amore": l'amore declinato con il linguaggio dell'arte contemporanea

  • Palazzo Bonocore - Palermo
  • - Palermo
  • Dal 15 dicembre 2016 al 31 marzo 2017 (evento concluso)
  • Visitabile dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 17.30
  • 4 euro (intero), 3 euro (ridotto)
Balarm
La redazione
Celeste o terreno? Un’interrogazione aperta sul tema dell’amore, declinato in cinque tappe espositive attraverso i linguaggi visivi dell’arte contemporanea: la mostra a Palazzo Bonocore dal titolo “Divino Amore. L’enigma dell'amore nell'arte contemporanea”, è a cura di Alba Romano Pace, coordinato da Lucio Tambuzzo, direttore artistico della struttura che dal 2015 è sede del Museo del patrimonio culturale immateriale della Sicilia e dell’associazione I World.

In mostra, fino al 31 marzo, sono opere di Giuseppe Agnello, Salvo Agria, Francesco Balsamo, Momò Calascibetta, Cinzia Conte, Rita Casdia, Gaetano Cipolla, Sergio Fiorentino, Grazia Inserillo, Carlo Lauricella, Charles Maze, Maurice Mikkers, Andreas Söderberg - Collettivo Moment22, Collettivo Studio Forward, Collettivo mammasONica, Domenico Pellegrino, Giuseppe Pulvirenti, Ignazio Schifano, Marco Stefanucci, Giuseppe Zimmardi.
 
Ispirata alla tela di Tiziano del 1514, “Amor sacro Amor profano”, la mostra di Palazzo Bonocore esplora, nei suoi significati ed ambivalenze, l'eterno enigma dell'amore attraverso i linguaggi pluriformi dell’arte contemporanea. Il percorso della mostra si articola in cinque stanze, in ognuna viene declinato un tema, secondo i due aspetti (terreno e celeste) dello stesso argomento: "Il Chiarore e l’Oscurità", "Corpo spirituale e Corpo materiale", "L’acqua purificatrice e la Fonte della vita", "L’Eden e il Giardino delle delizie", "Veneri e Sante". 

Per instaurare un dialogo tra i diversi monumenti della città e permettere al pubblico una fruizione semplice ed una loro conoscenza più approfondita, una parte della mostra è ospitata fuori dalle mura di Palazzo Bonocore, nel vicino oratorio della Carità di San Pietro e Chiostro della Casa dei Padri Crociferi (via Maqueda 206), dove sono conservati splendidi affreschi del Borremans della prima metà del XVIII secolo.

Visitabile fino ad ora solo sporadicamente e poco noto alla città, l’Oratorio della Carità ha aperto finora soltanto per Le Vie dei Tesori: per questa mostra sarà fruibile ogni giorno e ospiterà l’installazione di Domenico Pellegrino dedicata alla “protettrice della luce”, Santa Lucia. Pellegrino si è fermato sugli occhi della santa, che diventano il fulcro del suo percorso artistico. L’installazione sarà visitabile ogni giorno dalle 9 alle 19.
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