"Il caffè e il chiacchierino": il laboratorio della merceria Gullo Filati
Tra un buon caffè e qualche biscotto, la merceria Gullo Filati di Palermo propone per sabato 29 aprile, a partire dalle ore 15, un laboratorio dedicato al chiacchierino con spoletta.
A fare da tutor per i partecipanti, la signora Anitra Maria, esperta maestra di questa arte: darà le indicazioni per intraprendere un affascinante percorso nel mondo di questa lavorazione tanto bella quanto antica.
Il "Chiacchierino" è un pizzo Vittoriano, ma le sue origini sono più remote. In Oriente venivano eseguiti pizzi a modo di frange e ne furono trovati nelle tombe egiziane; questa tecnica venne poi propagata in tutto il mondo.
In Oriente era chiamato “Makouk” poiché come tale si chiama la spoletta; in Italia il suo nome sarebbe “Occhi” per la forma dei suoi anelli coi picot; in Francia “Frivolité, il nome inglese è “Tatting” che significa il parlare fitto fitto sotto voce; forse da questo proviene il nome di “Chiacchierino” comunemente usato. Anticamente le spolette (o navette) erano molto grosse e nei neccessaires da lavoro delle dame d’altri tempi esse non mancavano mai.
A fare da tutor per i partecipanti, la signora Anitra Maria, esperta maestra di questa arte: darà le indicazioni per intraprendere un affascinante percorso nel mondo di questa lavorazione tanto bella quanto antica.
Il "Chiacchierino" è un pizzo Vittoriano, ma le sue origini sono più remote. In Oriente venivano eseguiti pizzi a modo di frange e ne furono trovati nelle tombe egiziane; questa tecnica venne poi propagata in tutto il mondo.
In Oriente era chiamato “Makouk” poiché come tale si chiama la spoletta; in Italia il suo nome sarebbe “Occhi” per la forma dei suoi anelli coi picot; in Francia “Frivolité, il nome inglese è “Tatting” che significa il parlare fitto fitto sotto voce; forse da questo proviene il nome di “Chiacchierino” comunemente usato. Anticamente le spolette (o navette) erano molto grosse e nei neccessaires da lavoro delle dame d’altri tempi esse non mancavano mai.
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