Là dove si riuniva la "bella società" ragusana: visite al "Circolu re Cavaleri" di Ragusa

Il Circolo di Conversazione o "Circulu re Cavaleri" di Ragusa
Cattedrali barocche e piccole chiese nascoste, circoli e palazzi nobiliari, musei, giardini e persino un piccolo teatro: "Le Vie dei Tesori" debuttano a Ragusa, Modica e Scicli con tre weekend alla scoperta dei gioielli del Val di Noto in programma ogni venerdì, sabato e domenica dal 14 al 30 settembre.
«Il siciliano è per sua indole un mimo vivente; tutto in lui, gesto, parola, silenzi, respira teatro. Sicché in luoghi come quelli, in cui ci si radunava in tanti a chiacchierare, la chiacchiera faceva presto a diventare conversazione teatrale».
Così Bufalino descrive la vita nei circoli siciliani e il Circolo di Conversazione di Ragusa Ibla o "Circolu re cavaleri", come viene ancora chiamato, più di altri mantiene intatto il fascino di questi antichi posti di aggregazione, dove fiorivano discorsi, comizi improvvisati e anche pettegolezzi di una piccola realtà cittadina.
Fondato nel 1830, per iniziativa di 18 soci di elevata estrazione sociale, il Circolo offre ai suoi visitatori atmosfere suggestive, scandite da abitudini e passatempi semplici ma irrinunciabili per chi è cresciuto e vissuto all’ombra del Duomo di San Giorgio. Un luogo un po’ retrò, tra specchiere, sofà, ricche tende e decori sontuosi, ma ancora pieno di vita.
La visita ha una durata di 30 minuti ed è accessibile ai disabili.
«Il siciliano è per sua indole un mimo vivente; tutto in lui, gesto, parola, silenzi, respira teatro. Sicché in luoghi come quelli, in cui ci si radunava in tanti a chiacchierare, la chiacchiera faceva presto a diventare conversazione teatrale».
Così Bufalino descrive la vita nei circoli siciliani e il Circolo di Conversazione di Ragusa Ibla o "Circolu re cavaleri", come viene ancora chiamato, più di altri mantiene intatto il fascino di questi antichi posti di aggregazione, dove fiorivano discorsi, comizi improvvisati e anche pettegolezzi di una piccola realtà cittadina.
Fondato nel 1830, per iniziativa di 18 soci di elevata estrazione sociale, il Circolo offre ai suoi visitatori atmosfere suggestive, scandite da abitudini e passatempi semplici ma irrinunciabili per chi è cresciuto e vissuto all’ombra del Duomo di San Giorgio. Un luogo un po’ retrò, tra specchiere, sofà, ricche tende e decori sontuosi, ma ancora pieno di vita.
La visita ha una durata di 30 minuti ed è accessibile ai disabili.
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