"Il giardino della memoria": la storia della prigionia di Giuseppe Di Matteo sul palco del Biondo

"Il giardino della memoria" in scena al Teatro Biondo di Palermo (foto di Rosellina Garbo)
Un monologo intenso, tratto dal romanzo di Martino Lo Cascio, rievoca uno dei più efferati delitti mafiosi degli ultimi decenni, quello di Giuseppe Di Matteo: è "Il giardino della memoria", in programma al Teatro Biondo di Palermo dal 31 gennaio al 10 febbraio.
Inquadrato nella stagione artistica "[De]generazioni" (leggi l'articolo di approfondimento), lo spettacolo è prodotto dal Teatro Biondo e conta sulla regia di Maurizio Spicuzza. Sul palco l'attore Fabrizio Falco, accompagnato dalle musiche di Angelo Vitaliano.
Il monologo si concentra sui 779 giorni di prigionia di Giuseppe Di Matteo, ricostruiti in scena dal narratore attraverso un montaggio di materiali documentali e delle deposizioni processuali rilasciate dai responsabili del sequestro e dell’orribile omicidio.
Alla banalità del male, che via via emerge da quei racconti, fa da contraltare la voce di Giuseppe, che ascoltiamo in un flusso ininterrotto di coscienza mentre cerca di resistere e di dare un senso a quanto gli sta accadendo. Riflette, sogna, gioca, delira, con la mente sempre più sconvolta dalle deprivazioni e dalla feroce solitudine.
Giorni e orari: lo spettacolo va in scena giovedì 31 gennaio e domenica 3, mercoledì 6, giovedì 7 e domenica 10 febbraio alle ore 21, mentre venerdì 1, sabato 2, martedì 5, venerdì 8 e sabato 9 febbraio alle ore 17.30.
Inquadrato nella stagione artistica "[De]generazioni" (leggi l'articolo di approfondimento), lo spettacolo è prodotto dal Teatro Biondo e conta sulla regia di Maurizio Spicuzza. Sul palco l'attore Fabrizio Falco, accompagnato dalle musiche di Angelo Vitaliano.
Il monologo si concentra sui 779 giorni di prigionia di Giuseppe Di Matteo, ricostruiti in scena dal narratore attraverso un montaggio di materiali documentali e delle deposizioni processuali rilasciate dai responsabili del sequestro e dell’orribile omicidio.
Alla banalità del male, che via via emerge da quei racconti, fa da contraltare la voce di Giuseppe, che ascoltiamo in un flusso ininterrotto di coscienza mentre cerca di resistere e di dare un senso a quanto gli sta accadendo. Riflette, sogna, gioca, delira, con la mente sempre più sconvolta dalle deprivazioni e dalla feroce solitudine.
Giorni e orari: lo spettacolo va in scena giovedì 31 gennaio e domenica 3, mercoledì 6, giovedì 7 e domenica 10 febbraio alle ore 21, mentre venerdì 1, sabato 2, martedì 5, venerdì 8 e sabato 9 febbraio alle ore 17.30.
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