Il Genio dell'Orto Botanico alla luce della luna: la visita (in notturna) tra ficus e orchidee
Il Genio all'Orto Botanico di Palermo
Dieci ettari di estensione, una storia bicentenaria, che di notte acquista un sapore diverso. Tra le esperienze da non perdere, nell'ambito del festival "Il Genio di Palermo", la visita in notturna dell'Orto Botanico di Palermo è una di quelle che difficilmente si può dimenticare.
Ogni fruscio, ogni sussurro, ogni ombra, sembra provenire da un mondo lontano dove bisogna entrare in punta di piedi.
La visita in notturna si svolge nei sabato del 21 e 28 maggio e il 4 giugno, dalle 19.00 alle 21.00.
Durante la visita si percorrono i viali fino ad arrivare alla serra che ospita da due anni la statua contemporanea del Genio creata da Domenico Pellegrino, simbolicamente in linea con il Genio della fontana della vicina Villa Giulia, realizzato da Ignazio Marabitti nel 1778.
E rieccoci nell’Orto: voluto in epoca borbonica, ospita la flora di tutti i continenti con eccezionali esemplari, con focus sull’introduzione del mandarino, del nespolo del Giappone, del loto, con le prime sperimentazioni di piante utili: cotone, soia, banano.
La costruzione degli edifici – Gymnasium, Tepidarium e Calidarium – del francese Leon Dufourny, fu terminata nel 1795.
Il programma completo del Genio di Palermo è consultabile online sul sito della manifestazione.
Ogni fruscio, ogni sussurro, ogni ombra, sembra provenire da un mondo lontano dove bisogna entrare in punta di piedi.
La visita in notturna si svolge nei sabato del 21 e 28 maggio e il 4 giugno, dalle 19.00 alle 21.00.
Durante la visita si percorrono i viali fino ad arrivare alla serra che ospita da due anni la statua contemporanea del Genio creata da Domenico Pellegrino, simbolicamente in linea con il Genio della fontana della vicina Villa Giulia, realizzato da Ignazio Marabitti nel 1778.
E rieccoci nell’Orto: voluto in epoca borbonica, ospita la flora di tutti i continenti con eccezionali esemplari, con focus sull’introduzione del mandarino, del nespolo del Giappone, del loto, con le prime sperimentazioni di piante utili: cotone, soia, banano.
La costruzione degli edifici – Gymnasium, Tepidarium e Calidarium – del francese Leon Dufourny, fu terminata nel 1795.
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