Dove viveva la nobiltà palermitana, tra salotti, musica e porcellane: a Palermo le visite a Palazzo Mirto

Uno dei saloni di Palazzo Mirto a Palermo (foto Igor Petyx)
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
Palazzo Mirto per quattro secoli è stato dimora della famiglia Filangeri, il cui arrivo in Sicilia si fa risalire al periodo normanno. Il titolo di Mirto venne attribuito al casato attraverso Giuseppe Filangeri De Spuches, nominato nel 1643 "primo principe di Mirto”, feudo messinese. Nel 1982, l'ultima erede, Maria Concetta Lanza Filangeri, donò il Palazzo alla Regione siciliana.
Oggi l’edificio, più volte rimaneggiato, è diventato un museo di se stesso, delizioso per i suoi saloni affrescati e arredati con sfarzo e gusto originale che danno l’idea di come viveva la nobiltà nei secoli scorsi. Custodisce varie collezioni, a cominciare dalle carrozze “Martorana Genuardi”.
E le porcellane, gli orologi, gli arazzi. Il salottino chiamato Dianaè collocato in una nicchia girevole con la statua di Apollo che cela un passaggio segreto, dove pare si nascondesse un servitore del principe per origliare i discorsi dei commensali.
La visita ha una durata di 30 minuti e non è accessibile ai disabili.
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