Dalla solennità del rito alla moderna fede: la "Procesión" tra Spagna e Sicilia secondo Minnella
"Real Maestranza" scatto di Melo Minnella (Caltanissetta, 1993)
Su questo tema si sviluppa la mostra di fotografie di Melo Minnella "Procesión. Cinquecento anni di storia", organizzata dalla Fondazione Federico II e allestita dal 15 marzo al 15 maggio nel seicentesco Palazzo Moncada di Caltanissetta.
È proprio nella città nissena infatti che i riti della Settimana Santa si avvicinano con maggiore evidenza alla Semana Santa di tradizione iberica, attraverso il richiamo a forme e tradizioni proprie della Chiesa post conciliare: un succedersi di processioni, di funzioni solenni, di pratiche rituali che hanno come protagonisti, oltre ai singoli fedeli, le maestranze eredi delle corporazioni di mestieri.
Un patrimonio immateriale immenso che il noto fotografo ha documentato nei reportage scattati sin dagli anni Settanta in giro per le feste di tutta la Sicilia.
Melo Minnella (classe 1937) inizia ventenne a esplorare l’universo siciliano con la macchina fotografica, interessandosi in particolare all’arte popolare e all’antropologia appassionandosi sia ai siti archeologici che alle feste religiose e di folklore. Collabora con i più importanti periodici "Il Mondo", "Life", "Stern", "Schweizer Illustrierte" e con diverse riviste italiane di viaggio e cultura.
L’evento s’inserisce in un programma di scambi avviato dalla Fondazione Federico II con la Rete Europea delle Celebrazioni della Settimana Santa e della Pasqua, e volto a creare legami tra le diverse nazioni europee (Spagna, Portogallo, Slovenia, Malta e Italia) le cui celebrazioni religiose hanno uno speciale interesse culturale e turistico.
L’obiettivo finale è quello di chiedere al Consiglio d’Europa il riconoscimento di Itinerario culturale europeo per l’insieme delle celebrazioni e del patrimonio della Settimana Santa e della Pasqua nei territori della Rete.
In quest’ottica la città di Caltanissetta è capofila di una rete di città della Passione le cui rappresentazioni pasquali sono candidate al riconoscimento Unesco quale patrimonio immateriale.
Un’iniziativa che porta su un piano internazionale la promozione e la diffusione di una cultura da salvaguardare, dando vita ad un’offerta culturale e turistica di qualità a sostegno dello sviluppo dei territori.
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