Contro guerre e sofferenze di migranti e rifugiati: "Eleos" in mostra a Palermo

Particolare di un'opera di Alberto Criscione
"Eleos" è una parola greca che racchiude il significato profondo di misericordia e compassione.
L'arte ha il potere di scuotere le coscienze, di far guardare il dolore negli occhi e trasformarlo in un motore di cambiamento, così "Eleos" è più di una mostra: è un grido di denuncia contro le guerre, la migrazione forzata e la condizione alienante dei rifugiati.
Un'esperienza visiva potente, un percorso tra sculture che raccontano storie di sofferenza e speranza, di resilienza e disperazione.
Mani tese, corpi protesi, volti segnati dal dolore: ogni opera dello scultore ragusano Alberto Criscione (Ragusa, 1981) porta con sé un messaggio indelebile e invita ad agire, a non rimanere indifferenti di fronte alle tragedie che colpiscono milioni di persone nel mondo.
Tutte le opere esposte sono presenti nel catalogo monografico omonimo, redatto in due lingue, della casa editrice palermitana Ex Libris, a cura di Marco Cocciola.
La mostra "Eleos - Un grido per l'umanità" di Alberto Criscione, a cura di Marco Cocciola, rimane visitabile a ingresso libero fino al 24 maggio, sabato e domenica dalle 10.00 alle 17.00, lunedì, martedì e venerdì dalle 9.00 alle 13.30 e mercoledì e giovedì dalle 9.00 alle 17.00.
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