"Archibugi plays Led Zeppelin" a Gibellina: dal violino alle incursioni nel rock

Cosa succede se un contrabbasso, un violino e un violoncello abbandonano le strade sicure e collaudate della musica classica e del jazz per avventurarsi fra quelle più graffianti e trasgressive del rock? Lo si può scoprire domenica 23 luglio alle ore 21.15 grazie a "Archibugi plays Led Zeppelin".
Lo spettacolo, inquadrato nel programma delle "Orestiadi di Gibellina", porta in scena le incursioni nel rock dei Zeppelin da parte del trio "Archibugi", formato dal violino di Alessandro Librio, dal violoncello di Giuseppe Guarrella e dal contrabbasso di Lelio Giannetto.
"Archibugi" è un gruppo di rottura dal repertorio decisamente non allineato, eppure formato da un organico (a)tipico della tradizione strumentale da camera, il trio d'archi.
Dotato di un impatto sonoro esplosivo, è composto da musicisti provenienti da esperienze musicali diverse e mette insieme dunque elementi provenienti dal rock e dalla musica classica, dal jazz contemporaneo e dalla musica klezmer, senza naturalmente tralasciare i linguaggi e i colori dell’improvvisazione.
Così, il trio riesce a sintetizzare alcune pietre miliari della storia delle avanguardie della musica rock. Nel repertorio si contano trascrizioni originali dello storico gruppo dei Led Zeppelin che ha plasmato per lunghi anni la storia del progressive rock ma anche alcune trascrizioni di brani di Frank Zappa, Fred Frith, Iva Bittova e John Zorn.
Con il biglietto delle "Orestiadi" è possibile visitare gratuitamente il Museo delle Trame Mediterranee. Durante la manifestazione si potranno inoltre degustare alcuni prodotti gastronomici a chilometro zero accompagnandoli con quanto offerto della cantina Tenute Orestiadi.
Lo spettacolo, inquadrato nel programma delle "Orestiadi di Gibellina", porta in scena le incursioni nel rock dei Zeppelin da parte del trio "Archibugi", formato dal violino di Alessandro Librio, dal violoncello di Giuseppe Guarrella e dal contrabbasso di Lelio Giannetto.
"Archibugi" è un gruppo di rottura dal repertorio decisamente non allineato, eppure formato da un organico (a)tipico della tradizione strumentale da camera, il trio d'archi.
Dotato di un impatto sonoro esplosivo, è composto da musicisti provenienti da esperienze musicali diverse e mette insieme dunque elementi provenienti dal rock e dalla musica classica, dal jazz contemporaneo e dalla musica klezmer, senza naturalmente tralasciare i linguaggi e i colori dell’improvvisazione.
Così, il trio riesce a sintetizzare alcune pietre miliari della storia delle avanguardie della musica rock. Nel repertorio si contano trascrizioni originali dello storico gruppo dei Led Zeppelin che ha plasmato per lunghi anni la storia del progressive rock ma anche alcune trascrizioni di brani di Frank Zappa, Fred Frith, Iva Bittova e John Zorn.
Con il biglietto delle "Orestiadi" è possibile visitare gratuitamente il Museo delle Trame Mediterranee. Durante la manifestazione si potranno inoltre degustare alcuni prodotti gastronomici a chilometro zero accompagnandoli con quanto offerto della cantina Tenute Orestiadi.
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