"City Light" al Teatro Massimo: il capolavoro di Charlie Chaplin musicato dal vivo dall'Orchestra
Charlie Chaplin
L’inaugurazione della stagione estiva del Teatro Massimo in Sala Grande è affidata domenica 3 luglio alle 20.30 a un evento realizzato in collaborazione con la Cineteca di Bologna.
In programma la proiezione del film muto “Luci della Città” (City Lights), il capolavoro scritto, diretto e interpretato da Charlie Chaplin, autore anche delle musiche, che viene musicato dal vivo dall’Orchestra del Teatro Massimo diretta dal Maestro Helmut Imig, uno dei maggiori specialisti di ricostruzione ed esecuzione di colonne sonore d’epoca.
"Luci della città" è un film dalla lavorazione lunga, tormentata, piena di ripensamenti, di sequenze rigirate centinaia di volte. È il film che proietta nell’eternità il genio comico e tragico di Chaplin. Una commedia romantica con pantomima: lo sfondo è la metropoli e i suoi conflitti di classe, ricchi e poveri si sfiorano, si urtano, rimbalzano gli uni contro gli altri, mai ammessi allo stesso discorso.
Attentissimo all’aspetto musicale dei suoi film, compose la partitura che doveva accompagnare la pellicola, scegliendo nel 1931 la strada inconsueta di un film muto con una colonna sonora esclusivamente musicale.
«Se il film non piace - sosteneva - il pubblico dovrebbe per lo meno poter chiudere gli occhi e godersi la musica».
In programma la proiezione del film muto “Luci della Città” (City Lights), il capolavoro scritto, diretto e interpretato da Charlie Chaplin, autore anche delle musiche, che viene musicato dal vivo dall’Orchestra del Teatro Massimo diretta dal Maestro Helmut Imig, uno dei maggiori specialisti di ricostruzione ed esecuzione di colonne sonore d’epoca.
"Luci della città" è un film dalla lavorazione lunga, tormentata, piena di ripensamenti, di sequenze rigirate centinaia di volte. È il film che proietta nell’eternità il genio comico e tragico di Chaplin. Una commedia romantica con pantomima: lo sfondo è la metropoli e i suoi conflitti di classe, ricchi e poveri si sfiorano, si urtano, rimbalzano gli uni contro gli altri, mai ammessi allo stesso discorso.
Attentissimo all’aspetto musicale dei suoi film, compose la partitura che doveva accompagnare la pellicola, scegliendo nel 1931 la strada inconsueta di un film muto con una colonna sonora esclusivamente musicale.
«Se il film non piace - sosteneva - il pubblico dovrebbe per lo meno poter chiudere gli occhi e godersi la musica».
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