Al Biondo debutta "Giulietta": il flusso di coscienza scritto da Federico Fellini diventa spettacolo

Roberta Caronia in "Giulietta" (foto di Tommaso Le Pera)
Le scene dello spettacolo, prodotto da TPE - Teatro Piemonte Europa, sono di Paolo Baroni, le luci di Francesco Dell’Elba, il fantasioso costume che indossa la protagonista è firmato da Patrizia Tirino, le marionette sono di Gianni Busso e le musiche originali di Giovanni D’Aquila.
Giulietta è l’unica opera narrativa di una certa consistenza pubblicata da Federico Fellini; lo stesso regista ne suggerì la stampa, in lingua tedesca, per l’editore svizzero Diogenes nel 1989. Si tratta della prima idea-soggetto di quello che nel 1965 diventerà il film Giulietta degli spiriti: un "trattamento", ovvero la fase intermedia tra il soggetto e la sceneggiatura. Una sorta di film semilavorato.
Scritto curiosamente tutto in soggettiva come un flusso di coscienza della protagonista.
«Giulietta è una struggente favola psicanalitica – spiega Valter Malosti – una favola contemporanea dai toni mozartiani sull’identità frammentata, sull’anima, raccontata con un tono vagamente infantile ed inquietante, una moderna Alice attraverso lo specchio; specchio con il quale si apre e si chiude lo spettacolo e il racconto felliniano. Ma Giulietta è anche una lunga e irridente seduta spiritica descritta da chi ci crede, anche, almeno un poco.
Eco delle frequentazioni di maghi, veggenti e spiritisti scovati da Fellini e Giulietta Masina in quegli anni un po’ in tutta Italia. E oltre alla parapsicologia, evidente in questo testo di Fellini è la sua vicinanza alla psicanalisi: un modo di convivere con i propri fantasmi che Fellini, dopo averlo maturato alla scuola junghiana di Ernest Bernhard, non abbandonò più.
Un circo, una pista da circo: al centro sta Giulietta in qualche modo inchiodata, come la Winnie di "Giorni felici" di Samuel Beckett, come una farfalla raccolta da un entomologo e lì depositata.
E intorno, tutti i suoi fantasmi, gli spiriti, evocati dalla presenza di nude marionette e da una fittissima partitura di suono».
Ti è piaciuto questo articolo?
Seguici anche sui social
Iscriviti alla newsletter
|
COSA C'È DA FARE
-
MOSTRE
"Iconic Women Multimedia Experience": le eroine di Domenico Pellegrino a Palermo
-
MOSTRE
"Celebrating Picasso" a Palazzo Reale: la mostra che celebra il genio del maestro
-
MOSTRE
Mondo terrestre, sottomarino e popolazioni: "Cristina Mittermeier" alla Gam di Palermo