"Aja Mola": al teatro Ditirammu una serata di storie, racconti e canti di mare e lontananza
Elisa Parrinello
Un concerto nato tanti anni fa da un'idea di Vito Parrinello, Rosa Mistretta ed Elisa Parrinello, continua a essere una luce che splende nel panorama teatrale palermitano e torna al Teatro Ditirammu di Palermo il 20, il 27 settembre e l'11 ottobre alle ore 21.30.
La rappresentazione, dal nome "Aja Mola", è uno spettacolo-concerto che racconta storie, racconti e canti di mare e di lontananza. Prima dello spettacolo sarà possibile gustare un aperitivo.
Dopodiché, sul palco saliranno Elisa Parrinello, Giovanni Parrinello e La Compagnia Ditirammu, per portare in scena uno spettacolo nel quale il racconto delle tradizioni è scandito dai ritmi dei canti del mare, d'amore e della lontananza.
Seguendo un antico almanacco di usi e ritualità popolari lo spettacolo presenta un'ampia raccolta di brani tratti dal repertorio dei canti della terra e del mare, frutto di catalogazioni effettuate da insigni studiosi che già, tra l'Ottocento e il Novecento, si sono avvicendati per la conservazione di usi e costumi popolari.
A questo repertorio si aggiungono alcuni canti della zona dello Stagnone di Marsala e un antichissimo Rosario della Madonna di Trapani di tradizione orale recuperato dalle discendenti di coloro che abitarono l'isoletta di Mothia già nell'800.
Il pubblico oltre ad ascoltare brevi riferimenti sulla storia della Sicilia viene coinvolto in alcune divertenti azioni sceniche. Il 20 settembre lo spettacolo andrà in scena nell'atrio, mentre il 27 e l'11 ottobre all'interno del teatro Ditirammu.
La rappresentazione, dal nome "Aja Mola", è uno spettacolo-concerto che racconta storie, racconti e canti di mare e di lontananza. Prima dello spettacolo sarà possibile gustare un aperitivo.
Dopodiché, sul palco saliranno Elisa Parrinello, Giovanni Parrinello e La Compagnia Ditirammu, per portare in scena uno spettacolo nel quale il racconto delle tradizioni è scandito dai ritmi dei canti del mare, d'amore e della lontananza.
Seguendo un antico almanacco di usi e ritualità popolari lo spettacolo presenta un'ampia raccolta di brani tratti dal repertorio dei canti della terra e del mare, frutto di catalogazioni effettuate da insigni studiosi che già, tra l'Ottocento e il Novecento, si sono avvicendati per la conservazione di usi e costumi popolari.
A questo repertorio si aggiungono alcuni canti della zona dello Stagnone di Marsala e un antichissimo Rosario della Madonna di Trapani di tradizione orale recuperato dalle discendenti di coloro che abitarono l'isoletta di Mothia già nell'800.
Il pubblico oltre ad ascoltare brevi riferimenti sulla storia della Sicilia viene coinvolto in alcune divertenti azioni sceniche. Il 20 settembre lo spettacolo andrà in scena nell'atrio, mentre il 27 e l'11 ottobre all'interno del teatro Ditirammu.
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