HISTORIA PALERMO
Un Ferragosto da dimenticare: su Palermo piovevano bombe dagli aerei italiani
Facciamo un salto all'indietro, fino al 1943: dopo gli arei tedeschi e americani ecco che anche la Regia Aeronautica italiana bombarda Palermo, ma è l'ultima volta
Nicola Paravicini, pilota italiano della Seconda Guerra Mondiale
Quando li hanno visti entrare nella Conca d’Oro da Monreale il 22 luglio, sono scesi per le strade per salutarli. In migliaia erano in piazza a Monreale, si sono affollati lungo corso Calatafimi e corso Vittorio per vedere le Jeep.
I palermitani sperano tantissimo. Si spera che almeno per loro la guerra sia finita, che i mesi di bombardamenti siano finiti. E anche se prima erano gli americani a bombardare, chiunque potesse mettere fine alla guerra era acclamato come liberatore.
La speranza più grande è la fine della fame. Una delle frasi più terribili che sentiamo oggi è "Ccu’ pittito ci davamo del tu" (qui parliamo della terribile Strage del Pane avvenuta il 19 ottobre 1944).
Allora quando arrivano gli americani che distribuiscono cioccolatini e caramelle - mostrando il probabile benessere futuro - troviamo un po’ di felicità.
Finalmente è arrivato il tempo della pace? La fine della morte dal cielo? No: i bombardamenti continuano e adesso il nemico nel cielo non è più angloamericano.
Altri sette bombardamenti sono attesi a Palermo dopo l’ingresso delle Jeep in città. I tedeschi attaccano sin dal 23 luglio e l’indomani della "festa" i palermitani sono già sotto le bombe.
E non sono gli unici a sganciare morte, anche la Regia Aeronautica italiana bombarda Palermo.
I CANT 1007 Z italiani attaccano con bombe e razzi la città e il porto. L’ultimo attacco italiano sarà proprio tra il 14 e il 15 agosto 1943, esattamente 75 anni fa.
L’ultimo bombardamento sul capoluogo siciliano è effettuato la mattina del 23 agosto del 1943 da parte della Luftwaffe tedesca.
Palermo è in macerie, quasi mezza città è distrutta. 42% del tessuto urbano è a terra. Oltre alle vite umane abbiamo perso un patrimonio incredibile, chiese e monumenti non hanno resistito alle bombe.
Vi siete già chiesti come è nato il parco davanti al foro italico? Su alcune foto antiche vediamo il mare che arriva alla strada.
Tutto quello spazio è un esempio di recupero di terreno sul mare con le macerie della Seconda Guerra Mondiale.
Per la città possiamo quasi dire che la guerra è finita, però per i palermitani no. La fame continua ma soprattutto i nostri ragazzi partiti su tutti i fronti sono ancora dispersi ovunque in questo mondo in fiamme.
Chi prigioniero, chi ancora al fronte… Per alcuni infatti passeranno ancora anni prima di poter ritornare nella propria cara Palermo.
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
|
GLI ARTICOLI PIÙ LETTI
-
ITINERARI E LUOGHI
La chiamano Tahiti ma si trova in Sicilia: un paradiso di acque rosa e tramonti pazzeschi
-
ITINERARI E LUOGHI
È un sogno per i turisti (di mezzo mondo): in Sicilia c'è uno dei borghi più belli d'Europa
-
ITINERARI E LUOGHI
La piccola spiaggia che ci ricorda quanto siamo fortunati: un'oasi di pace in Sicilia