ATTUALITÀ
Il documento di protesta
Ecco il documento di protesta stilato da i musicisti dell’Orchestra Jazz Siciliana, i docenti della Scuola popolare di musica del Brass Group e il personale amministrativo e ausiliario del Brass Group di Palermo in merito alla protesta sollevata dal Maestro Ignazio Garsia, presidente Brass Group di Palermo, che nel pomeriggio di sabato 17 gennaio si è incatenato a un pianoforte a coda nell’angolino adiacente la facciata del Teatro Santa Cecilia di Palermo.
La Protesta del Jazz Siciliano tenuto in catene dal Razzismo Culturale, dall’indifferenza e dall’ignoranza di chi non vuole accettare un dato incontrovertibile. Che anche i jazzisti siciliani “hanno un Sogno” che deve trasformarsi in realtà.
• Perché la musica lirico sinfonica non resti l’unica MUSICA ALTA e il Jazz non rimanga soltanto la MUSICA “ALTRA” del razzismo culturale siciliano.
• Perché non esiste una legge che esclude dai beni culturali i generi musicali diversi dalla “Lirica” e dalla “Sinfonica”.
• Perché i musicisti Jazz non sono più il “Popolo del Blues che con la musica del pagliaccio nero faceva divertire i figli dei bianchi”.
• Perché i musicisti Jazz non sono e non vogliono essere “razzisti alla rovescia” ma hanno anch’essi “un sogno d’uguaglianza” garantito dalla Carta Costituzionale.
• Perché il Brass Group di Palermo non vuole miracoli “da prestigiatori della politica” ma vuole e pretende solo la conclusione dell’iter di un disegno di legge proposto nel 2001 dall’onorevole Fabio Granata.
• Perché il compimento di tale ormai assolutamente necessario e imprescindibile percorso legislativo a Sala d’Ercole significherà:
La TRASFORMAZIONE DEL BRASS GROUP CITTA’ DI PALERMO IN FONDAZIONE DI DIRITTO PRIVATO che a sua volta avrà come legittima e necessaria conseguenza:
1) Un’Orchestra Permanente di Musica Jazz.
2) Un Teatro per le prove d’orchestra che una regolare attività concertistica richiede.
3) Una Scuola Civica di Musica Jazz.
• Perché il lavoro dei musicisti Jazz e di quanti operano nel settore ha la stessa dignità di ogni altra forma di attività che lo Stato e la Società sono tenuti a garantire sulla base di una civilissima Carta Costituzionale quale è la Nostra.
• Perché il Governo Siciliano stia finalmente e concretamente anche dalla parte dei musicisti Jazz senza fissa dimora e ricchi soltanto di dignità, di fame e di necessità di lavoro di fronte ai Colleghi della Lirica e della Sinfonica giustamente protetti e sindacalizzati.
• Perché i ricchi della MUSICA ALTA non restino gli unici “ricchi” nel settore e i poveri della MUSICA ALTRA (il Jazz) non restino sempre i più poveri.
I musicisti dell’Orchestra Jazz Siciliana, i docenti della Scuola popolare di musica del Brass Group e il personale amministrativo e ausiliario del Brass Group di Palermo solidarizzano con il maestro Ignazio Garsia, incatenato sulla pubblica via dalla indifferenza e dall’ignoranza che tengono ugualmente ai ferri, in un angolo miserabile della cultura nazionale, un’intera categoria di musicisti professionisti che il resto del mondo ci invidia e che apprezza dovunque il Jazz è considerato, anch’esso, espressione di altissimi valori dentro la Grande Musica del Novecento.
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