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Quella gran "Testa di m...oro": così Claudio racconta l'affascinante leggenda siciliana

Dopo il successo ottenuto con il "Re Bafè", l'attore Claudio Pellerito torna a raccontare a modo suo, e con la sua irresistibile pronuncia, la leggenda siciliana delle Teste di moro

Balarm
La redazione
  • 12 settembre 2020

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Dopo il successo ottenuto con il "Re Bafè", una delle più antiche e divertenti filastrocche siciliane, l'attore Claudio Pellerito torna a raccontare a modo suo un’altra storia siciliana.

È forse la più affascinante leggenda dell'isola e spiega l'origine di un simbolo della nostra tradizione artistica. La testa di moro, con cui tanti turisti portano a casa un ricordo della Sicilia, nasconde un'intensa storia d’amore e gelosia.

Siamo intorno all'anno mille a Palermo, nel pieno della dominazione dei Mori in Sicilia. Nell'antico quartiere della Kalsa, una bellissima fanciulla si innamora di una "testa di turco" che decide di averla a tutti i costi.

Peccato che fosse sposato e avesse già due figli, così la ragazza ferita nell'orgoglio fece della sua testa di m... oro, racconta Claudio con il suo irresistibile accento, un vaso di basilico che divenne così rigoglioso da risvegliare l'invidia di tutti gli abitanti del quartiere.
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