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Preparare pane e pizza per fare comunità: nel cuore di Ballarò nasce il "forno sociale"
Il forno in muratura è stato installato nel Giardino di Handala, uno dei luoghi di ritrovo simbolo del quartiere. E ora è a disposizione della comunità di Ballarò e non solo
Il forno sociale all'interno del Giardino di Handala, a Ballarò
L’iniziativa è promossa da C.A.S.A. a Ballarò (Comunità Attiva e Scuola Aperta a Ballarò), progetto che vede una rete informale composta da associazioni, cooperative sociali, parrocchie, scuole, università, piccoli commercianti, cittadini e rappresentanti istituzionali portare avanti un processo di rigenerazione del quartiere volto ad aumentare i livelli di benessere e le opportunità di crescita educativa per i minori.
Il forno in muratura è stato installato all’interno del Giardino di Handala, uno dei luoghi di ritrovo simbolo del quartiere e ora è a disposizione della comunità di Ballarò e di tutti coloro che vorranno fruirne.
«Con C.A.S.A. a Ballarò siamo finalmente riusciti a mettere in piedi quello che era il nostro sogno da molti anni - racconta Lara Salomone, presidente di Associazione Handala. - Stiamo lavorando a un regolamento per il suo utilizzo condiviso che disciplini aspetti pratici come gli orari, il volume della musica per chi voglia organizzare delle feste, la pulizia e naturalmente, in questo momento di emergenza sanitaria, il numero massimo di persone che potranno starci e l’obbligo dei dispositivi di sicurezza.
Dopo di che sarà aperto a molteplici usi: raccolte fondi o eventi delle associazioni, compleanni, cene. Ci piacerebbe che l’utilizzo fosse il più variegato possibile, che tutti all’interno del quartiere sentissero questo».
Molto presto sarà a disposizione, sulla pagina Facebook dell’associazione, un calendario per le prenotazioni, così da evitare che si accavallino diversi gruppi.
In continuità con i processi promossi da SOS Ballarò, la nascita del forno sociale rappresenta un altro strumento al servizio di un quartiere complesso che, attraverso la preparazione e la condivisione del cibo, crea scambio e intimità, promuove un modello di socialità, e di società, inclusiva, aperta e accogliente, coltiva lo spirito di comunità e favorisce processi educativi non formali.
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