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Parco Cassarà di Palermo, conto alla rovescia per l'apertura: quando potremo tornarci

Il parco era stato chiuso nel 2014 dopo il ritrovamento di sostanze inquinanti in superficie e nel sottosuolo. Adesso manca l'ultimo step prima della riapertura

Balarm
La redazione
  • 10 dicembre 2020

Il Parco "Ninni Cassarà" a Palermo

Il Parco Cassarà di Palermo potrebbe (il condizionale è d'obbligo) tornare ad aprire le porte la prossima primavera. Sono stati consegnati alla ditta aggiudicataria i lavori per l'esecuzione delle indagini ambientali preliminari nella "sub area verde" all'interno del parco urbano.

I carotaggi previsti sono dodici, con prelievo sia di campioni di terreno sia di acque di falda. All'esito positivo delle analisi del sottosuolo è subordinata la riapertura alla pubblica fruizione dell'area verde del Parco.

«Il Parco Cassarà – dichiara il sindaco, Leoluca Orlando - potrà finalmente tornare ad essere fruibile in sicurezza da parte dei cittadini, offrendo dalla prossima primavera un'ampia area per lo svago, la socialità, la vita all'aria aperta. Speriamo che una volta riaperto si possa anche riprendere il cammino già avviato prima della chiusura per la sua valorizzazione e per renderlo ancora più attraente per palermitani e turisti».
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«Siamo fiduciosi – commentano gli assessori Giusto Catania e Sergio Marino - nel risultato positivo di questi accertamenti, dopo il lavoro compiuto per la pulizia e la bonifica dell'area. Confidiamo inoltre nella rapida esecuzione di prelievi ed esami da parte dell'impresa, sì da poter velocemente procedere alla riapertura».

Il parco era stato chiuso nel 2014 dopo il ritrovamento di materiali e sostanze inquinanti in superficie e nel sottosuolo.

Attualmente è diviso in tre zone, in base alla gravità dell'inquinamento: una verde, estesa circa 15 ettari e accessibile da corso Pisani, e poi una rossa inibita al pubblico e una gialla, intermedia fra le due. Nella zona verde si è proceduto in diverse fasi alla rimozione manuale e meccanica dei materiali inquinanti.

L'importo complessivo delle indagini ammonta a quasi 95mila euro.
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