STORIE
Otto generazioni di donne (e di panelle): a Isola delle Femmine c'è un posto fermo nel tempo
Alessandra si racconta con grande umiltà e generosità, sottolineando l’importanza di questa tradizione che affonda le radici nella più antica cultura e tradizione dell’Isola
Grazia e la figlia Alessandra Bruno
A portare avanti la tradizione di famiglia, che dura da otto generazioni per un totale di 160 anni circa, oggi è la trentenne Alessandra Bruno, che lavora in negozio da quando era appena maggiorenne.
La bontà e la peculiarità di questa bottega di famiglia è addirittura stata ripresa, proprio per la sua eccezionalità, dal programma Rai Geo.
Alessandra, altra peculiarità, è l’ennesima donna, la più giovane panellara della Sicilia, che prende in mano la gestione, insieme alla madre Grazia, della bottega che è sempre stata la femminile. Un gestione rigorosamente matriarcale.
La ricetta delle panelle è semplicissima ma, come racconta Alessandra, il segreto di questa pietanza, famosa in tutto il mondo, non è negli ingredienti ma semmai nell’amore che lei e la mamma mettono nel prepararle, una alla volta.
«La mattina quando arrivo mi scelgo la prima panella da friggere, che sarà quella che mangerò io. È un piacere a cui non rinuncio e che è in pratica un rituale di inizio lavoro».
Alessandra si racconta con grande umiltà e generosità, sottolineando l’importanza di questa tradizione che affonda le radici nella più antica cultura e tradizione dell’Isola.
Le panelle dell’Antica Panelleria sono realizzate ancora con gli strumenti tradizionali: delle mattonelle di legno, le stesse che furono pensate dagli Arabi, inventori della deliziosa frittura di farina di ceci.
«All’inizio quasi mi vergognavo a dire che facevo la panellara, perché viene identificato come un lavoro molto umile ma nel tempo ne sono diventata profondamente orgogliosa» racconta nel video.
E accanto ad Alessandra e alla madre Grazia c’è anche la supervisione, attenta e scrupolosa, della nonna ultra ottantenne che però continua a controllare che la tradizione della produzione familiare venga rispettata.
L’attività di famiglia, infatti, viene considerata quasi sacra, soprattutto per l’amore con cui è sempre stata portata avanti e che, indiscutibilmente, viene tramandato di generazione in generazione.
Perché è anche un lavoro duro e impegnativo: la mamma Grazia, infatti, si alza ogni giorno alle 5 del mattino affinché alle 9 si possa alzare la saracinesca e soddisfare i primi clienti.
Un tempo, infatti, i pescatori che rientravano dalla pesca notturna, si rifocillavano con un panino con le panelle prima di continuare la giornata; oggi gli orari sono un po’ più elastici ma a Isola delle Femmine un passaggio nella storica panelleria è d’obbligo quasi ogni giorno, soprattutto per i clienti più antichi che, entrando, rievocano ricordi e memorie legate al posto.
E oltre alle panelle anche le crocché, sorelle gemelle, vengono prodotte artigianalmente quotidianamente e nessun prodotto viene mai congelato; anche questo assicura una qualità del prodotto eccezionale.
Tanto che la fama di queste “panelle e cazzilli”, come vengono chiamate in dialetto, ha fatto il giro del mondo grazie anche ai riscontri dei turisti che le hanno provate.
Non ultimo anche Papa Benedetto XVI quella volta che, nel 2010, venne in visita a Palermo.
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