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"Teatri di Pietra Sicilia": sul palco memoria e arte

Una rassegna teatrale nei più suggestivi siti archeologici e teatri antichi dell'isola: "Teatri di Pietra" porta in scena le opere della tradizione classica

  • 23 luglio 2012

Non gl'immobili fantocci del presepio e nemmeno ombre in movimento. Non sono teatro le pellicole fotografiche che affidate a una macchina come quella del cinema, potranno esser proiettate sopra uno schermo, tutte le volte che si vorrà, sempre identiche, inalterabili e insensibili alla presenza di chi le vedrà. Così amò definire il teatro Silvio D’Amico, quel teatro che nasce dalla memoria degli antichi greci e romani, padri della drammaturgia. Da mercoledì 25 luglio a giovedì 30 agosto, nei maggiori siti archeologici “in pietra” dell’isola, si svolgerà la settima edizione di Teatri di Pietra Sicilia.

Una rassegna di spettacoli organizzata dall'associazione Teatri di Pietra Sicilia e da Capua Antica Festival, diretta da Aurelio Gatti, che pone in essere una rete di teatri antichi e siti monumentali che lega idealmente tutta Italia da oltre dieci anni. Tanti teatri per tante opere in scena. Si parte dal Tempio di Hèra di Castelvetrano Selinunte, edificato in onore di Era moglie di Zeus, per proseguire con l’area archeologica di Eraclea Minoa, nella provincia di Agrigento. Tra le altre location il Teatro Antico Morgantina ad Aidone, Cava Pietra Franco di Modica, l’area archeologica Vassallaggi di San Cataldo, il parco archeologico di San Cipirello, il teatro antico Akrai di Palazzolo Acreide, la Necropoli Realmese di Calascibetta, tutti luoghi intrisi di una memoria storica importante per l’arte teatrale siciliana e non solo.

Le principali opere portate sui palcoscenici, tra i monoliti, provengono direttamente dal repertorio classico per far risuonare l’eco nei luoghi che hanno siglato la storia del teatro. Dal 5 al 10 agosto, in scena il "Minotauro", l’essere mostruoso metà uomo e metà toro, insieme ad Arianna, Teseo e il labirinto per la regia dello stesso Gatti insieme a Maccagnano. Tra le rappresentazioni, il 18 e il 19 agosto, posto di riguardo merita “Cassandra”, figura tra le più fragili delle eroine classiche,che vede come protagonista la straordinaria Elisabetta Pozzi, in una drammaturgia ricca di suggestione ispirata ad Euripide, Omero e Virgina Wolf. E se ogni guerra è un immane misfatto dell’uomo, qualunque ne sia la causa, è vero che il cuore femminile, più di quello maschile, ne rimane travolto e grida, come quello di "Ecuba", in scena dal 25 luglio all'1 agosto, madre straziata per la morte del figlio Polidoro, in una tragedia che vede la partecipazione di Ernesto Lama, Sebastiano Tringali, Riccardo Diana e Cinzia Maccagnano.

Tra le altre rappresentazioni, dal 9 al 13 agosto, bisogna ricordare “Le Fatiche di Ercole”, da Plauto, Sofocle, Euripide, Teocrito, Ovidio e Diodoro Siculo con Virginio Gazzolo e Barbara Boboli; “Camille Claudel”, dal 27 al 29 luglio, lo spettacolo multimediale, con testo teatrale di Dacia Maraini e con la partecipazione di Mariangela D'Abbraccio; “Demetra”, il 28 e il 29 luglio, con una tappa il 9 agosto, il progetto di Giovanna Velardi e Dominik Barbier, in uno spettacolo coreografico, con scenografia elettronica e musica dal vivo; e infine, “Casina”, “Pseudolo” e “Ione” per tutto il mese di agosto. Il costo dei biglietti varia dai 13 ai 10 euro.

In un momento di crisi come questo, di paralisi culturale prima ancora che sociale, quest’iniziativa prende un posto di primaria importanza nello scenario nostrano. Così è come dichiara, infatti, lo stesso direttore Aurelio Gatti: «La cultura, che sia spettacolo dal vivo o progettualità a favore della conoscenza e valorizzazione del patrimonio del nostro Paese, non può sottrarsi dal contribuire al superamento di questo momento, non può "alienarsi" dalla sua autentica natura di interlocutore e testimone del proprio tempo. Per questo abbiamo messo in piedi - prosegue - una nuova edizione che riguarda oltre duecento artisti , dieci siti, molte amministrazioni e, ci auguriamo, tante persone che con la loro partecipazione ribadiranno l'importanza di essere testimoni e autori del proprio tempo».

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