CULTURA
Si parla del nuovo "Made in Italy" a Palazzo Reale
Parte da Palermo un viaggio per il rilancio del Made in Italy che da Venezia a Dubai tesserà un ponte per la promozione dei prodotti italiani nel mondo
È Palermo la prima città scelta per aprire la lunga rassegna di convegni internazionali sul tema “Rinascimento Oriente & Occidente - Nel segno di un nuovo Made in Italy per una Economia Integrata alla propria Storia”. Mercoledì 18 maggio, alle ore 11, nella Sala Gialla di Palazzo Reale (Palazzo dei Normanni), avrà inizio il primo di sei eventi che proseguiranno nelle città di Venezia, Roma, Doha, Abu Dhabi e Dubai: un lungo viaggio che ponga la basi di un nuovo “Rinascimento” e promuova i prodotti italiani all’estero.
Il convegno, organizzato in collaborazione con l’Assemblea Regionale Siciliana ARS e la Fondazione Federico II, con il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Confindustria Palermo, l’Università degli Studi di Palermo e la Presidenza della Regione Siciliana e con gli auspici dell’Ambasciata d’Italia in Abu Dhabi e del Presidente della Repubblica Italiana, vuole essere un valido momento di incontro per gli imprenditori, figure istituzionali, politiche, economiche e culturali dell’Italia affinché si possa creare un clima di cooperazione e fermento creativo a supporto dei prodotti del Made in Italy, il quale «può oggi farsi interprete delle culture del mondo - dice Maria Loretta De Toni, portavoce del progetto Economia Integrata e ideatrice e curatrice dei convegni assieme a Donatella Rigon Fotografa d’arte - e diventare artefice di una rinascita economico-culturale, di cui tutti i popoli sentono una profonda esigenza e di cui il progetto anticrisi che presenterà ne è una tangibile espressione».
L’ideale ponte tra Palermo, città d’arte e Dubai, città dell’Oro, sarà reso dalla rassegna fotografica d’arte di D. Rigon che celebrerà il ricordo delle antiche vie carovaniere dell’oro. «Sono convinto - afferma presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana e della Fondazione Federico II, Francesco Cascio - che si tratti di un importantissimo momento di riflessione che può avere notevoli ricadute sulla vitalità dell’economia siciliana, italiana e internazionale. Ciò che ha maggiormente colpito la mia attenzione è il collegamento esplicito delle risorse culturali di un territorio con l’attività imprenditoriale. Sono convinto infatti che in questo particolare “trait d’union” risieda uno spazio amplissimo d’intervento, recuperabile proprio attraverso il Made in Italy».
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