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Sergio Vespertino racconta i "papà" all’Agricantus

Il teatro comico torna all'Agricantus: Sergio Vespertino presenta "Papà à la coque", uno spettacolo che mette a nudo le fragilità e le responsabilità dei papà

  • 18 luglio 2012

Fare la mamma è il primo mestiere della vita e avere un figlio è la prima responsabilità che si presenta alle neo genitrici. Crescere, educare e guidare la prole lungo gli anni non è cosa semplice. Più si cresce, più cambiano i problemi e dietro ad ogni pargolo diventato adulto, c’è una madre attenta ed apprensiva che lo ha seguito durante la sua crescita. E i papà in tutto questo? A buttare uno sguardo su quella figura avvolta da un alone tragico, ma anche comico, ci pensa Sergio Vespertino che, con la sua verve grottesca, porterà in scena “Papà à la coque”, al Ccp Agricantus, da mercoledì 18 a mercoledì 25 luglio alle ore 22.15.

Una narrazione che alterna sempre più momenti drammaticamente seri, ad espedienti divertenti, mettendo in scena la perenne contrapposizione tra padre di famiglia e scapolo d’oro. Perché in fondo, tutti quegli uomini single che non conoscono borse sotto agli occhi, poppate la notte, insonnie procurate da pianti notturni inconsolabili, divengono una sorta di icona da esorcizzare al cospetto di tutti quei genitori che, invece, quel loro fare scanzonato lo hanno dimenticato. E così il matrimonio diviene passaggio diretto e fondamentale per quella metamorfosi che porta ad una trasformazione irreversibile. Una sorta di trappola crudele, tra l’euforia incosciente per la felicità del giorno solenne, mitigata però da un lutto perenne, come se essere genitore fosse un cordoglio costante. E Vespertino, accompagnato dalle musiche originali di Pier Paolo Petta alla fisarmonica, porterà in scena l’eterna tragicomica vita del papà.

Un turbine di crisi cicliche, di problemi su problemi di volta in volta irrisolvibili, di esaurimenti dietro l’angolo e stanchezza alla porta. Ma secondo Vespertino nessun equilibrio è perduto. Partendo sempre dagli anfratti della vita quotidiana, sviluppa la narrazione pigiando sempre più il pedale dell’ironia e dell’autoironia fino al punto di non ritorno: quello dell’irruzione di un figlio nella vita coniugale e familiare, con annesso giro di boa, cambiamento di abitudini, usi e quant’altro. Il regista consolerà il suo pubblico rivelando un piccolo segreto: per riscoprire le gioie di ogni giorno, le conquiste infinitesimali, il sorriso spontaneo e genuino, bisogna essere immersi in una temperie di sano e poetico umorismo. L’ingresso ha un costo di 11 euro in platea, se acquistato sul web di 10 euro, mentre al tavolo di 9 euro. Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito ufficiale dell’Agricantus.

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